Comunque la si pensi, in questi due mesi in cui Asti si è trovata con la grave crisi provocata dall'emergenza coronavirus, inattesa e spaventosa con strascichi devastanti e impensabili, il sindaco Maurizio Rasero, spesso con veemenza, arrabbiature e invettive, ci ha sempre "messo la faccia" in prima persona.
La diretta facebook serale per essere in contatto con i cittadini, le incursioni (spesso criticate) nei supermercati che gli hanno reso la ribalta anche dei media nazionali. Persino le ricette domenicali dalla sua casa.
Naturalmente il fatto di essere così social e molto visibile gli ha attirato non poche critiche alle quali ha risposto per le rime (non ha mai nascosto la sua permalosità), ma di sicuro non si è sottratto.
Neppure a noi che questa mattina siamo riusciti a "placcarlo" tra un impegno e l'altro.
Qual è la cosa più complicata che si è trovato a gestire in questa emergenza
"È difficile gestire una cosa che il mondo, non Maurizio Rasero, ha mai gestito prima, è arrivata con una potenza incredibile, cogliendoci impreparati, qualsiasi ruolo si ricopra. Già prima facevo il sindaco h24. Tutto il resto però è passato in secondo piano, gli assessori continuano a lavorare e a seguire altre situazioni ma questa emergenza assorbe tutto".
Una vera e propria emergenza umanitaria che ha lasciato sul campo vittime ed economie del territorio. Come vi siete mossi?
"Abbiamo cercato di prendere provvedimenti, dato consigli per limitare i danni, non dimentichiamoci che i primi trenta casi sono stati quelli che arrivavano dall'albergo di Alassio, poi c'è stata l'emergenza di aiutare la gente senza lasciare indietro nessuno, abbiamo distribuito borse spesa a 1000 famiglie con altre istituzioni del territorio prima che lo Stato si svegliasse e ci desse i soldi".
Già. Stato e Regione sono spesso presi di mira dallo stesso Rasero che più di una volta si è trovato ad avere richieste e posizioni diverse e, nella chiacchierata non lesina staffilate molto dure.
Sono arrivati 404 mila euro per il Comune, sono stati distribuiti?
"Siamo stati tra i primi a distribuire i buoni spesa, per far sì che 1300 famiglie potessero richiederli. Queste nuove povertà sono persone che hanno chiuso le attività o sono rimaste a casa senza lavoro, tutte persone sconosciute ai Servizi Sociali. Ora c'è anche da pensare a come far ripartire la città che sarà ancora più impegnativo".
La sua idea, sindaco, era quella di chiudere tutto, conferma?
"Se avessimo chiuso tutto ne saremmo usciti prima ottenendo più risultati. Invece hanno chiuso un pezzo, poi un altro, ora prolungano la chiusura di alcune attività rispetto ad altre ed è uno schifo. Questa situazione è stata gestita malissimo, scienziati e task force. Tutto inutile. Avrebbero dovuto fare dei protocolli e farli rispettare. Non decidere chi vive e chi muore".
"Ma perché un barbiere o un barista non possono aprire - si scalda particolarmente Rasero - e poi ci sono gli assembramenti ai distributori? Assurdo. Qui si è deciso discrezionalmente di uccidere delle categorie e farne vivere delle altre. Sbagliatissimo. Soldi della cassa integrazione non se ne sono visti. Occorreva dare liquidità a tutti e poi vediamo. Gestione sbagliata che non ha aiutato anche i sindaci che devono dare risposte a tutti".
L'ISTITUTO SUPERIORE SANITA' HA CAMBIATO DIRETTIVE TROPPE VOLTE
La scure del sindaco si abbatte anche sull'Istituto Superiore della Sanità."Quante volte ha cambiato idea sulle mascherine - si chiede -prima non servono, poi sono controproducenti, poi servono solo ai medici, poi sono consigliate, ora si dovranno indossare ovunque. Qualcuno non ha voluto prendersi le proprie responsabilità e i sindaci si sentono soli, Quando uno (Conte ndr) fa delle conferenze stampa nella notte parlando di milioni di euro, il cittadino medio il giorno dopo se la prende con i sindaci perché non li vede.
E la Regione?
"La Regione è riuscita a partire prima dello Stato e con più corenza dando risposte alle diverse categorie. Spiace però constatare che non tutta la regione viaggia in modo soddisfacente, ad esempio l’assessorato alla Sanità è stata molto 'deficitario' bloccando i trasferimenti di alcuni pazienti alla San Giuseppe. Ci hanno fatto buttare nel cesso una settimana era tutto pronto e verificato e tutto nero su bianco. Il prefetto di Torino ha dato una disposizione sule Rsa e loro vogliono ribaltarla anche su Asti. Ma ad Asti la San Giuseppe ha una palazzina separata e poi avevano già verificato. Perché bloccare tutto. Devono svegliarsi. Guai se mi accorgo che vogliono centralizzare su Cuneo e Torino la sanità astigiana".
Per il rilancio della città state studiando qualcosa?
"Ci attiveremo con tutti gli enti e le Associazioni di categoria, ma anche con le forze politiche di minoranza. Alcune proposte che ha fatto il PD però erano le nostre".
Le famiglie al lavoro ma le scuole chiuse. Chiusi anche alcuni centri per disabili, state pensando alla riapertura?
"Oggi la Regione darà delle indicazioni, siamo in attesa".
C'è un cronoprogramma di annullamento eventi e perché è stata annullata la stima del Palio?
"Sugli eventi abbiamo annullato tutto fino a fine maggio, sicuramente salterà Asti Musica, ma ci prendiamo tempo per quanto riguarda il Palio. Forse oggi ne sapremo di più".