Cultura e tempo libero - 31 marzo 2020, 19:53

Una lettura al giorno, fino al 3 aprile, per ‘spendere bene’ le ore passate a casa

Oggi Paride Candelaresi ci parla del romanzo "Dal grigio alla stella", di Mimma Caligaris e Bruno Barba

Una lettura al giorno, fino al 3 aprile, per ‘spendere bene’ le ore passate a casa

Il consiglio letterario del giorno è un libro dedicato al mondo del calcio. Il titolo del volume è “Dal grigio alla stella” ed è dedicato al mitico giocatore del Milan Gianni Rivera.

In quarta di copertina brillano le parole di Josè Altafini: Rivera è Rivera, punto. Lo diceva anche lui ai giornalisti che lo incalzavano: “Io sono io e non è mai stata una presunzione. Piuttosto la scelta di essere se stessi sempre, nei momenti di gloria e in quelli più difficili.” In breve la sinossi secondo Rogas Edizioni, casa editrice indipendente nata nel 2015, che vi invito a tenere d’occhio: “Alessandria, città distaccata, timida, introversa, scostante, appena uscita dalla guerra con ferite profonde, e il calcio come speranza e passione.

E poi Milano, la Milano anni Sessanta, non ancora "da bere" eppure già "così vicina all'Europa", rutilante, agra e vivace, motore economico e culturale dell'Italia intera. In queste due città, e in quell'epoca di boom, si svolge la vicenda sofferta, romanzata e bellissima del calciatore italiano più controverso e disincantato, più forte, più bello e più ammirato di tutti: Gianni Rivera il prodigio, il Golden Boy, il polemico, l'abatino, l'eroe di "Italiagermaniaquattroatre".

Questo testo cerca di fare giustizia della vita di un vero campione, che ha ricevuto tanta ingratitudine - dalla sua città natale, dai "padroni" del suo Milan, dai suoi tifosi e dagli avversari - ma anche tanti attestati di stima. Due su tutti: il Pallone d'Oro del 1969, primo italiano, e l'ammirazione di Pelé, che disse, alla vigilia della finalissima del '70: "Perderemo di sicuro, perché se Rivera sta in panchina significa che avete 11 giocatori più bravi di lui..." Il libro, scritto a quattro mani dalla giornalista sportiva Mimma Caligaris e dall’antropologo Bruno Barba, è un’opera riuscita.

La vita e le vicende calcistiche di Gianni Rivera (all’anagrafe Giovanni), sono il punto di partenza per la costruzione di un romanzo che descrive con efficacia e grande passione il più controverso personaggio della storia del calcio. Icona indiscussa, e giocatore di punta della storia calcistica italiana, ha segnato generazioni di ragazzini e, soprattutto, di alessandrini. Alessandria è proprio una delle protagoniste del libro, città con cui Rivera ha avuto un rapporto di amore e odio e viceversa. Alessandria - e successivamente Milano - fa da sfondo alle imprese di Gianni Rivera. Sandro Bocchio, anche lui alessandrino, descrive orgogliosamente la sua città natale nella prefazione del libro: "Una storia di cui Rivera è interprete ideale, capace di segnare generazioni di alessandrini. Negli anziani c’era la felicità di vedere, sul finire degli anni Cinquanta, il rinnovarsi del talento di una scuola che aveva segnato il calcio italiano tra le due guerre mondiali: quella che aveva generato giocatori come Adolfo Baloncieri, Luigi Bertolini, il due volte campione del mondo Giovanni Ferrari. Nei loro figli c’era la speranza (comunque illusa) di poter vivere ancora qualche scampolo ad altissimo livello, grazie a quanto sarebbe arrivato nelle casse della società. Nei loro nipoti, come il sottoscritto, c’era l’orgoglio di poter dire, negli anni Sessanta e Settanta, “Sono di Alessandria, come Gianni Rivera”"

“Dal grigio alla stella” parte proprio dal periodo grigio del primo Pallone d’Oro italiano, inteso come periodo passato nell’Alessandria fino al 1959 (anno di passaggio al Milan), per declinare poi i colori al celebre rossonero di cui sarebbe diventato punta di diamante, o meglio, Golden Boy come ancora oggi ricordato da qualsiasi appassionato. Ne consiglio la lettura ai giovani e ai nostalgici, agli sportivi e non. Il libro, ben congegnato, permette non solo di scoprire e apprezzare la vita di Rivera, ma anche di addentrarsi appieno negli anni Settanta e di comprendere al meglio le vicende della società di quegli anni. Verrebbe da chiedersi, perchè non scrivere una biografia quindi? La risposta è semplice: strutturare le annate descritte, permeandole di materia romanzata e di spunti sociologici, rende più avvincente la lettura del libro che, neanche a dirlo, farà goal nel cuore dei lettori.

Editore: Rogas

Collana: Manè

Anno edizione: 2019

Paride Candelaresi

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