Cultura e tempo libero - 30 marzo 2020, 11:55

Una lettura al giorno, fino al 3 aprile, per ‘spendere bene’ le ore passate a casa

Oggi protagonista “Almeno il cane è un tipo a posto” di Lorenza Ghinelli

Una lettura al giorno, fino al 3 aprile, per ‘spendere bene’ le ore passate a casa

"Massimo non è uno sfigato: ce lo hanno fatto diventare. La colpa al novanta percento è di Vito. È lui ad avergli affibbiato il nomignolo di Minimo, e se ti danno quel soprannome negli spogliatoi della piscina, è difficile che gli altri pensino che il tuo è un problema di altezza o di torace stretto. Vito però ha un segreto, un segreto fatto di lividi e serate trascorse trincerato in camera sua, e Massimo, suo malgrado, sta per scoprirlo. Poi c'è Celeste, divisa tra l'essere se stessa o trasformarsi in come mamma e papà la vorrebbero; Stefania, che desidera soltanto dimagrire; Margò, Che vive la sua estate da gigante prima di tornare hobbit a settembre. Intorno a loro, un'intera galassia di amici, parenti e adulti alle prese con una tempesta di incontri e scontri che nel corso di una manciata di giorni li cambierà per sempre.”

Il consiglio letterario del giorno è un romanzo per ragazzi che solo per ragazzi non è. “Almeno il cane è un tipo a posto” di Lorenza Ghinelli è un libro che tratta, con la giusta dose di ironia, moltiplici temi: il bullismo, la bulimia, l’accettazione del proprio corpo. Quattro sono i personaggi principali ma non esiste un vero unico protagonista. Ogni personaggio nel libro ha la propria storia da raccontare, il proprio percorso da tracciare. "Almeno il cane è un tipo a postoè a tutti gli effetti romanzo corale, in cui l’unico a non parlare è, appunto, il caneGhinelli affronta, nel suo libro, mali del nostro tempo e dipendenze, come l'alcolismo e la violenza domestica, in modo diretto ma leggero. La sua penna è sapiente, è evidente la capacità di scrittura della scrittrice cesenate, già autrice di di narrativa per adulti; già insegnante alla Scuola Holden e abile creatrice di noir. Il mio consiglio è quello di provare ad abbattere il pregiudizio verso la letteratura cosiddetta per ragazzi. Insomma, il mio invito è quello di ricredervi. Leggete le parole della scrittrice Nadia Terranova pronunciate lo scorso anno durante la Bologna Children's Bookfair 2019

“Vergognarsi di leggere libri per ragazzi è la cosa più stupida che possa accadere e soprattutto... scegliere un libro è come nuotare! Nuoti e quello che trovi afferri: conchiglie, pesci, animali marini... entrare in libreria è così. Gli scaffali distinguono tra libri per ragazzi e libri per adulti, ma anche tra generi: in realtà ognuno ha voglia di leggere belle storie, con ci sono altre regole se non che la storia che stai leggendo sia davvero interessante. Credo che ci sia una difficoltà degli adulti di far leggere e quindi di far parlare il proprio io bambino, che è diventato grande ma rimane quella persona curiosa che ha voglia di essere intrattenuta, di arrivare alla fine della storia, di scoprire di sé qualcosa che ancora non sa.”

 

Editore: Rizzoli 

Collana: Rizzoli narrativa

Anno edizione: 2015

 

Pagine: 266 p., Rilegato

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