Una notizia che lascia di stucco gli amanti del teatro e chi ha conosciuto questo figlio della terra astigiana (è di Roatto) di grande bravura e versatilità, allievo di Strehler e grande amante della sua terra. L'attore Renzo Arato lascia il teatro, o meglio, la sua "parte itinerante".
Un messaggio e una locandina (anche sul suo sito internet), spiega agli amici, estimatori e fans che quella è di fatto la sua "ultima locandina". Lascia come dice lui "lo spettacolo itinerante", ma seguirà alcuni progetti teatrali anche con le scuole.
E poi si toglie un sassolino (o un macigno) dalle scarpe:"L’unico rammarico, è stato quello di non essere riuscito a farmi apprezzare da una certa intellighenzia snob e radical-chic, pur così presente (e condizionante a tutti i livelli) nel mondo della “Kultur” in Italia. Però, che dire? Tutto sommato: chi se ne frega!" E ancora "Ho attraversato gli anni difendendo il mio lavoro con umiltà e tenacia, dalle cattiverie gratuite, dall’indifferenza di certi Media, da improbabili “faccendieri artistici”, detti anche “direttori”. Pioggia e vento, si sa…"
Ora è il tempo del riposo, della riflessione e dell'uscita di scena citando l'ironico Marcello Marchesi: “L’importante è che la morte ci trovi vivi!”
Su facebook anche il grazie di Villafranca della quale Arato è cittadino onorario.
"Una vita dedicata allo spettacolo - scrivono - nel corso della quale ha regalato momenti di grandi emozioni, di divertimento e, sovente, di commozione autentica. Renzo, un 'animale da palcoscenico' su cui ha portato un sentimento profondo legato alla sua terra ed alle sue tradizioni. Un artista che non sempre, in questa terra, ha ottenuto i riconoscimenti che avrebbe meritato e che ha trovato, copiosamente, altrove. Anche e soprattutto in terra straniera. Ma per noi è stato sempre, semplicemente, Renzo: il nostro cittadino onorario per meriti artistici".
LA LETTERA INTEGRALE DI RENZO ARATO
Cari amici, eccovi l’ultima locandina.
Termina qui la mia meravigliosa avventura nello spettacolo, iniziata il 23 dicembre 1960 nel Teatrino dell’Oratorio del Colle Don Bosco (At).
Ero un bambino piccolo e timido. Misi piede sul palcoscenico per la prima volta, alle prese con un testo importante: l’adattamento teatrale di Enrico Basari della famosa Novella di Charles Dickens “A Christmas Carol”. Certo non posso dire di sapere ciò che stavo facendo… Ma ricordo di essere stato fulminato da quel polveroso palcoscenico, dalle luci, dall’odore dei costumi e del cerone, dalla possibilità di poter raccontare qualcosa a qualcuno che stava lì ad ascoltare proprio me…
E quella folgorazione mi ha accompagnato per quasi sessant’anni. Con qualche sosta forzata dovuta alla imprevedibilità della vita. che non è mai come vorremmo…
Per questo vi saluto con pochi versi di una splendida canzone che Carlo Marrale scrisse nel 1992 per Milva.
Pioggia e vento ci son stati, eccome; ma c’è stato anche tanto blu! Il blu del mio pubblico, mon amour. Ho avuto così tanto dal pubblico da far saltare il mio cuore come un tappo di spumante! E non finirò mai di ringraziarlo. Un grazie speciale a quello di Germania, e a tutti i grandi Artisti che ho avuto la fortuna di frequentare: mi han preso per mano e accompagnato, insegnandomi tutto. Non posso citarli per esteso, chi mi ha seguito li conosce.
Ne cito uno solo, il grande Maestro Giorgio Strehler che mi indirizzò e spronò verso ciò che in seguito ho più frequentato professionalmente: “Il Teatro Poesia”, come lo chiamava lui.
Da allora, innumerevoli sono stati i miei Recitals, non solo in Italia, ma in una buona metà di Europa. Con una parentesi americana emozionante e tra i Piemontesi di Argentina.
E a questo proposito permettetemi di essere fiero di aver raggiunto centinaia di ragazzi nelle Scuole del Continente, proponendo loro i versi immortali di Dante, “senza frizzi, lazzi e capriole”, come ebbe a dire un grande dantista come Vittorio Sermonti (grazie Maestro per averlo detto).
Ho attraversato gli anni difendendo il mio lavoro con umiltà e tenacia, dalle cattiverie gratuite, dall’indifferenza di certi Media, da improbabili “faccendieri artistici”, detti anche “direttori”. Pioggia e vento, si sa…
Ho cercato di imparare sempre da chi ne sapeva più di me; leggendo anche con attenzione ciò che veniva scritto del mio lavoro, facendone tesoro.
L’unico rammarico (piccolo piccolo, in verità), è stato quello di non essere riuscito a farmi apprezzare da una certa intellighenzia snob e radical-chic, pur così presente (e condizionante a tutti i livelli) nel mondo della “Kultur” in Italia. Però, che dire? Tutto sommato: chi se ne frega!
Cari amici, certo non vi lascio completamente soli! Continuerò a collaborare con alcuni progetti europei.
E ci sarò ovunque vi saranno ragazzi da raggiungere per raccontare loro la bellezza della Poesia. E siccome chi è attore è come il prete, cioè lo è per sempre, sarò molto attento ad eventuali proposte che stimolino la mia curiosità.
Lascio, e con un certo sollievo, lo spettacolo militante. Mina lo fece all’età di trentotto anni, io un po’ più tardi… Tanto Teatro, un po’ di Cinema, un po’ di Televisione, un po’ di Radio.
Si affollano i ricordi: voglio concludere con una grande passione: Vittorio Alfieri. Per anni mi sono immerso nei suoi versi partecipando alle Letture Alfieriane e appuntandomi una medaglia sul petto quando, nella mia unica presenza sul palcoscenico del Teatro Alfieri di Asti, mi vidi riconoscere stima ed ammirazione da Renzo Giovampietro, grande interprete alfieriano (grazie, Maestro!). Correva l’anno 2003. Da allora, nonostante il risultato indubbio, non mi è più stata data occasione per cimentarmi con così alta Poesia. Pioggia e vento, si sa…
Ora però, ritengo sia importante uscire di scena. O, se preferite, mettere in pratica ciò che diceva il grande umorista Marcello Marchesi: “L’importante è che la morte ci trovi vivi!”
Grazie ai colleghi, preziosi compagni di viaggio; grazie ancora per i prestigiosi Premi.
Grazie per avermi voluto bene.
Un forte abbraccio, vostro Renzo Arato
CHI È L'ATTORE ASTIGIANO
Ha frequentato il Centro Sperimentale di Arte Drammatica di Torino e stages presso il Piccolo Teatro di Milano.
Ha lavorato in allestimenti teatrali diretti da Giorgio Strehler (Brecht), e Carlos Saura (Garcia Lorca).
Propone Recitals di poesia internazionale e di testi di Vittorio Alfieri e Dante Alighieri.
Significativi i successi teatrali con gli spettacoli:
- “La guerra non finisce mai”
- “La luna nel pozzo”
- “Al di là delle gialle colline c’è il mare”
(tratto da Cesare Pavese e rappresentato con successo anche al Teatro Odéon di Parigi) - “L’amore, per sempre” e “Nel tuo sangue” di Giovanni Testori;
- “Il Vangelo di Marco”
- “Diversi amori”;
- "Creola dalla bruna aureola"- omaggio a Milly
- "La vita per un ideale" (Massimiliano Kolbe)
- “Il Cantico dell'ultimo volo"
- "I Poeti della nostra Storia" - 150° Unità d'Italia - con Orchestra Scarlatti di Napoli
- "Un'Avemaria e un pezzo di pane" - Bicentenario Nascita di Don Bosco
- "Mio bell'Alpino" - Centenario Grande Guerra '15/'18
- "Come perduto nel fondo del mare" - poesie di P.P. Pasolini
- "Le colline sopra il mare" - Pavese, Fenoglio, Lajolo (e altre storie)
Al Teatro d’Europa a Parigi ha tenuto stages di Lettura Poetica.
Per il cinema ha interpretato il T.V. Movie tedesco “Il segreto di Martin”, per la regia di Krzysztof Zanussi; “Il cuore altrove” e "Il papà di Giovanna", regia di Pupi Avati; "Lo straniero di Brest", regia di Charlotte Drouot. E' tra gli interpreti di "Un matrimonio", Fiction di Rai1 per la regia di Pupi Avati.
Ha interpretato Padre Massimiliano Kolbe nella Fiction per la Televisione tedesca "Heftig Himmel" (Auschwitz 1941), regia di Klaus Bermann, ed è protagonista della Fiction “Alexander Platz”, regia di Peter Krauss.
Importanti affermazioni le ha ottenute con Produzioni estere rappresentate in tutta Europa
È nel cast di "Los Angeles Mystery's", Serie televisiva della ABC Television (Hollywood), regia di Michael Scott - con Al Pacino, John Travolta, Mira Sorvino, ecc...
All'Actors Studio West di Hollywood ha rappresentato "Rebel of Love" (2013).
Ha partecipato a trasmissioni televisive di grande ascolto: Settevoci; Loretta Goggi in Quiz; Parola mia; Uno Mattina; Sanremo dopofestival; Soliti Ignoti (Raiuno); Ci vediamo in T.V. (Raidue) e alla soap opera “Vivere” (Canale 5).
Maschera d'Argento del Ministero Turismo e Spettacolo (1993) Premio Lyceum quale miglior attore straniero (Bonn 2005) Premio "Marlene Dietrich" per lo spettacolo "Später der Sturm" (Berlino 2012).