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Sanità | 29 aprile 2025, 13:59

Emergenza infermieri in Piemonte: Asti raggiunge l'obiettivo minimo, ma la crisi resta

Il sindacato Nursind Piemonte denuncia la grave carenza regionale. L'Asl di Asti tra le poche a rispettare gli accordi minimi del 2023, ma senza andare oltre la dotazione organica prevista

Emergenza infermieri in Piemonte: Asti raggiunge l'obiettivo minimo, ma la crisi resta

La carenza di personale infermieristico nel sistema sanitario piemontese è un'emergenza che conta migliaia di unità mancanti, come più volte sottolineato dal sindacato Nursind Piemonte. Un recente monitoraggio del piano straordinario di assunzioni, concordato il 30 giugno 2023, dipinge un quadro a tinte fosche per la regione, con ricadute specifiche anche sull'Asl di Asti.

Secondo i dati aggiornati al 31 dicembre 2024 e diffusi da Nursind, l'obiettivo regionale prevedeva l'assunzione di 674 infermieri in più rispetto al normale turn over. Tuttavia, a quella data, ne erano stati assunti solamente 279, concentrati in poche aziende sanitarie. La situazione è aggravata da una curva pensionistica sfavorevole e da un numero esiguo di nuove leve.

In questo scenario critico, l'Asl Asti si colloca in una posizione intermedia. Insieme all'Asl To4, l'azienda sanitaria astigiana ha raggiunto "di misura" il limite minimo di assunzioni previste oltre il turn over. Un risultato che, seppur formalmente positivo rispetto ad altre realtà, non rappresenta un vero potenziamento. Come specifica il sindacato, queste assunzioni sono avvenute “comunque dentro la dotazione organica e non extra tetto”. In sostanza, si è riusciti a malapena a coprire le uscite e a rispettare i numeri minimi pianificati, senza però aggiungere risorse aggiuntive significative per far fronte alla crescente domanda e alla complessità assistenziale.

La situazione astigiana si distingue da quella di ben otto aziende sanitarie piemontesi che, secondo Nursind, non solo non hanno assunto personale aggiuntivo, ma hanno addirittura registrato un saldo negativo, perdendo infermieri senza riuscire a garantire nemmeno il turn over. Tra queste spiccano casi come Cuneo 1 (-53 unità) e Alessandria (-73 unità). Altre quattro aziende sono ben al di sotto degli obiettivi prefissati. Solo tre realtà (Mauriziano, Asl Città di Torino e Asl To3) hanno superato il limite minimo, concentrando gran parte delle poche assunzioni regionali.

Nursind Piemonte evidenzia problemi sistemici che contribuiscono alla crisi: l'alto numero di candidati ai concorsi non si traduce in un effettivo incremento del personale, suggerendo risorse limitate o difficoltà nel trattenerle; cresce il fenomeno delle dimissioni precoci; persiste l'utilizzo talvolta improprio del personale infermieristico e mancano modelli organizzativi omogenei e incentivanti. “Non vi sono ad oggi proposte e azioni incentivanti”, sottolinea il sindacato, pur riconoscendo la dimensione nazionale del problema dell'attrattività della professione.

Le differenze tra le aziende, secondo Nursind, non dipendono solo dall'attrattività delle zone, ma anche da “politiche aziendali differenti che non sono state approfondite”. Il sindacato esprime preoccupazione per il futuro, anche in vista dell'attivazione di case e ospedali di comunità, strutture che richiederanno ulteriore personale. La situazione, secondo le loro analisi, sembra destinata a peggiorare nel 2025.

Di fronte a questo quadro, Nursind sollecita nuovamente la Regione Piemonte e le singole aziende, inclusa l'Asl di Asti, a un confronto urgente e approfondito sulla questione infermieristica, per mettere in campo “tutte le azioni e gli interventi possibili”. Il sindacato segnala inoltre come, nonostante la carenza, molte aziende continuino a richiedere prestazioni aggiuntive non retribuite, un tema che promettono di affrontare a breve.

Redazione

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