Coldiretti lancia l’allarme sulla sicurezza sul lavoro nella Giornata mondiale per la salute e la sicurezza sul lavoro, ritenendo il tema di assoluta importanza per alcuni settori chiave, come l’agricoltura dove i fattori di rischio sono spesso elevati.
"Quando si parla di questo tema, non basta evocare nuove tecnologie, intelligenza artificiale o dispositivi avanzati. La sicurezza è prima di tutto una questione culturale – affermano Cristina Brizzolari, presidente di Coldiretti Piemonte, e Bruno Rivarossa, delegato confederale - Non potrà mai esserci prevenzione reale se prima non si sviluppa, in ogni lavoratore e cittadino, una piena consapevolezza del rischio. Serve una cultura della sicurezza che parta dalla scuola, attraversi i luoghi di lavoro e coinvolga l'intera società”.
Negli ultimi trent’anni, molti sono stati i progressi: da oltre 123 mila del 1995 ai 24 mila dello scorso anno, quasi centomila in meno. Tuttavia, l’’incidenza resta particolarmente alta tra i lavoratori autonomi, soprattutto tra i titolari over 60 alla guida di macchinari obsoleti e spesso soli sul posto di lavoro.
“E’ indispensabile investire su informazione e formazione, vere leve di un cambiamento sistemico. Non si tratta solo di adempiere a un obbligo normativo, ma di costruire una cultura condivisa del valore della vita e della tutela della salute. Se davvero vogliamo salvare vite, dobbiamo mettere la sicurezza sul lavoro al centro di un nuovo patto educativo, economico e sociale. Con umiltà, con determinazione e con una formazione e informazione continua”, concludono Brizzolari e Rivarossa.