Proseguono le polemiche legate all’elezione di Stefania Sterpetti a Garante per i diritti dei detenuti.
Ora, anche l’Unione delle Camere Penali Italiane ha espresso il proprio parere sulla vicenda, dichiarando che “La scelta del Garante comunale per i diritti dei detenuti di Asti dimostra, ancora una volta, l’incapacità della politica nell’affrontare il dramma delle carceri”.
Infatti, la nomina da parte del consiglio comunale di Asti è stata valutata come una grave carenza di ogni forma di consapevolezza e sensibilità in capo a chi riveste ruoli di responsabilità politica e istituzionale, incapace di compiere scelte opportune in un’area estremamente delicata come quella delle carceri, “specie in questo particolare momento di dolore e sofferenza nelle carceri, scandito da continui suicidi (29) e decessi non accertati (67), specie tra i detenuti”, scrive la Giunta dell’Osservatorio Carcere UCPI, che ha ritenuto insensata la scelta di una persona che ha manifestato disprezzo per la vita umana, auspicando la morte di un detenuto, deridendolo per aver protestato attraverso uno “sciopero della fame”.
Una scelta non solo segno di insensatezza, ma di mera prevalsa di “rapporti di forza politica e senza alcun riguardo verso le ragioni di un così rilevante ruolo”.
La Camera Penale, poi, sottolinea che non si tratti di una disquisizione di carattere politico, poiché appartenente alla sfera intima e personale di tutti gli individui; ma una mancanza assoluta delle caratteristiche idonee alla funzione per cui è stata designata.
È proprio in questi momenti, proprio su queste scelte che si misura la qualità di una classe politica - dichiara la Giunta UCPI - Purtroppo, a giudicare da quanto avvenuto ad Asti, si confermano le nostre preoccupazioni per la diffusa incapacità e inadeguatezza oltre che insensibilità dei decisori politici dinanzi alle condizioni delle nostre carceri, sempre più luoghi in cui muore la Costituzione e la nostra civiltà”.