Attualità | 26 aprile 2025, 10:59

"Papa Francesco, pastore fino all’ultimo respiro" [FOTO]

Nell’omelia delle esequie, il cardinale Re: “Ora prega tu per noi, dal cielo benedici il mondo”. Nella chiesa parrocchiale della Torretta si seguono i funerali

Le immagini dei funerali trasmesse nella chiesa parrocchiale di Nostra Signora di Lourdes ad Asti (Merphefoto)

Le immagini dei funerali trasmesse nella chiesa parrocchiale di Nostra Signora di Lourdes ad Asti (Merphefoto)

“Non dimenticatevi di pregare per me”. Era l'invito che Papa Francesco ripeteva al termine di ogni incontro. Oggi, in una Piazza San Pietro gremita e commossa, è stato il cardinale Giovanni Battista Re, Decano del Collegio Cardinalizio, a rivolgergli un appello commosso: “Caro Papa Francesco, ora chiediamo a Te di pregare per noi e che dal cielo Tu benedica la Chiesa, Roma, il mondo intero”.

È stato un addio solenne e affettuoso quello che la Chiesa universale ha reso al Papa venuto “dalla fine del mondo”, che per dodici anni ha guidato il popolo di Dio con semplicità, forza e misericordia. “Siamo raccolti in preghiera attorno alle sue spoglie mortali – ha detto il cardinale Re –, col cuore triste ma sorretti dalle certezze della fede”.

Ripercorrendo il Pontificato di Francesco, Re ha ricordato “il plebiscito di affetto” suscitato in tutto il mondo dalla sua morte, segno di quanto il suo ministero abbia “toccato le menti e i cuori”. Ha evocato l'ultima immagine pubblica del Pontefice, la domenica di Pasqua, quando “nonostante i gravi problemi di salute, ha voluto impartirci la benedizione dal balcone della Basilica e scendere in piazza sulla papamobile per un ultimo saluto”.

Il Papa della misericordia e della fraternità

Il cardinale Re ha evidenziato come la scelta del nome Francesco abbia rappresentato fin dall’inizio “il programma e lo stile” del suo Pontificato, ispirato “allo spirito di San Francesco d’Assisi”. E ha ricordato la sua attenzione instancabile “agli ultimi, agli emarginati, ai nuovi drammi della globalizzazione”, ma anche il suo linguaggio diretto, ricco di immagini e metafore, capace di “raggiungere il cuore delle persone in modo immediato”.

“Il primato dell’evangelizzazione è stato la guida del suo Pontificato”, ha proseguito Re, ricordando la gioia del Vangelo che Francesco ha portato nel mondo, “una gioia che colma di fiducia e speranza il cuore di chi si affida a Dio”.

Tra i gesti simbolici, il cardinale ha citato il primo viaggio a Lampedusa, “simbolo del dramma delle migrazioni”, e quello in Iraq, “un balsamo sulle ferite della popolazione”, oltre all’impegno costante per la pace, contro “l’assurdità e la tragicità della guerra”.

“Costruire ponti, non muri”

Papa Francesco ha spesso ripetuto che “la guerra è sempre una tragica sconfitta”, ha ricordato Re, e il suo invito a “costruire ponti, non muri” è risuonato anche oggi in Piazza San Pietro, tra i canti e le preghiere per il suo eterno riposo.

Tra le encicliche citate, Fratelli tutti, manifesto di un’umanità riconciliata nella fraternità universale, e Laudato si', appello alla tutela della “casa comune”. “Nessuno si salva da solo”, amava ripetere il Papa argentino, indicando una via di speranza e responsabilità condivisa.

Al termine dell’omelia, la voce del cardinale Re si è fatta più accorata: “Caro Papa Francesco, ora prega per noi. Benedici la Chiesa, benedici Roma, benedici il mondo, come domenica scorsa hai fatto dal balcone in un ultimo abbraccio con il popolo di Dio e con l’umanità intera”.

Alessandro Franco

Leggi tutte le notizie di VIVIAMO IN UN POSTO BELLISSIMO ›

Viviamo in un posto bellissimo

Davide Palazzetti

Chi sono in tre righe? Ci si prova.
Partiamo dal personale: marito innamorato e padre fortunato. Tergiversando poi su info tipiche da curriculum, amo il nostro territorio. Lo vivo come nostro anche se vi arrivo da Genova nel 2003. Mi occupo di marketing territoriale e promozione turistica con la piacevole consapevolezza di quanta bellezza ci circondi. Racconto un posto bellissimo, qui e su alcuni miei gruppi Facebook, nella certezza che una delle poche vie di riscatto dell’Astigiano sia riempirlo di turisti.

Prima Pagina|Archivio|Redazione|Invia un Comunicato Stampa|Pubblicità|Scrivi al Direttore|Premium