Un’interrogazione parlamentare per chiedere conto al Ministro della Giustizia Carlo Nordio dell’elezione della nuova garante dei diritti delle persone private della libertà personale del Comune di Asti. A presentarla è stato il deputato del Partito Democratico Federico Fornaro, che, con toni decisi, solleva dubbi sulla compatibilità tra il delicato ruolo e alcune frasi attribuite alla dottoressa Stefania Sterpetti, eletta lo scorso 22 aprile dal consiglio comunale con 14 voti.
"Secondo quanto riportato da alcuni consiglieri di opposizione, la dirigente medico dell’ASL avrebbe negli anni pubblicato post su Facebook dai contenuti fortemente discutibili. In uno di questi, riferendosi a una persona detenuta in sciopero della fame, scriveva: “Visto che non c’è la pena di morte si tolgano di mezzo da soli”. In altri, avrebbe rivolto insulti a rappresentanti politici, usando espressioni come “mongolino” e “demente”, e avrebbe definito i migranti “ciarpame”, dichiarando anche di preferire “essere considerata razzista”.
“Alla luce di questi elementi – scrive Fornaro nella sua interrogazione – chiedo se il Ministro intenda verificare la situazione segnalata, valutando se sia opportuno intraprendere eventuali iniziative, nell’ambito delle sue competenze, rispetto all’elezione di una persona che, per ciò che ha pubblicamente esternato, appare del tutto inadeguata a svolgere il delicato compito di garante”.
Il ruolo del garante, istituito ad Asti con delibera del 2013, prevede la promozione dell’esercizio dei diritti delle persone private della libertà e la sensibilizzazione sui temi dell’umanizzazione della pena. Una funzione che, secondo Fornaro, non può essere affidata a chi ha espresso pubblicamente giudizi lesivi della dignità dei detenuti.
Nella votazione in aula, Massano – attivista da anni sul tema delle condizioni carcerarie – ha ricevuto 12 voti, mentre 2 sono andati a Luca Tomatis e 2 le schede bianche. L’elezione di Sterpetti ha subito suscitato polemiche accese e ora il caso rischia di arrivare fino al Ministero.