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Attualità | 26 aprile 2025, 11:00

Cortiglione dedica una via a Elsa Rosa Massimelli, partigiana "Fiamma" [FOTO]

Cerimonia solenne nell'80° anniversario della Liberazione per la prima intitolazione femminile del paese

 Una data storica per il piccolo comune astigiano che, nel giorno dell'80° anniversario della Liberazione, ha voluto rompere un tabù toponomastico: per la prima volta una via è stata dedicata a una donna, la partigiana Elsa Rosa Massimelli, nome di battaglia "Fiamma", valorosa staffetta durante la Resistenza.

Una scelta simbolica e necessaria


L'evento, organizzato dal Comune con il patrocinio di ANPI, ISRAT, Associazione Davide Lajolo, ANA, UNPLI e dell'Associazione Toponomastica femminile, ha rappresentato un momento di forte valenza civile. "Senza le donne non ci sarebbe stata la Resistenza", ha affermato Giovanna Cristina Gado, rappresentante dell'associazione, sottolineando come "il loro contributo sia stato spesso dimenticato, nonostante rischiassero la vita ogni giorno portando messaggi, armi e medicinali".

"Partigiane in Città": un progetto per la memoria


La cerimonia si è inserita nella campagna nazionale lanciata nel 2012 da Toponomastica femminile per ridare visibilità alle migliaia di donne che combatterono il fascismo. "Quella di oggi è un'azione concreta di alto valore istituzionale e educativo", ha aggiunto Gado, ringraziando il sindaco Gilio Mario Brondolo per questa "scelta coraggiosa che restituisce dignità storica al ruolo femminile nella Liberazione".

Chi era "Fiamma"


Elsa Rosa Massimelli, ora eternata nella toponomastica locale, rappresenta simbolicamente tutte quelle "donne che fecero della lotta per la libertà la ragione della propria esistenza". La sua storia si unisce idealmente a quelle delle tante partigiane il cui nome compare nel censimento nazionale promosso dall'associazione: un mosaico di coraggio spesso sacrificato nell'oblio.

La scelta di legare l'intitolazione alle celebrazioni del 25 Aprile non è casuale: "Vogliamo che il ricordo non sia occasionale ma granitico", hanno spiegato gli organizzatori. Un monito perché la memoria delle donne della Resistenza diventi parte integrante del patrimonio storico collettivo.

Redazione

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