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Economia e lavoro | 24 aprile 2025, 10:53

La Cgil: Ad Asti crescono gli occupati, ma è boom di contratti a termine

I dati provinciali mostrano un incremento della forza lavoro trainato dagli uomini, ma l'82% delle nuove assunzioni è a termine. Forte aumento della Cassa Integrazione

La Cgil: Ad Asti crescono gli occupati, ma è boom di contratti a termine

Dopo aver trattato il tema nel corso della conferenza stampa indetta per illustrare i referendum di giugno, il segretario provinciale della Cgil Luca Quagliotti torna sul tema del lavoro che, con riferimento alla provincia, mostra un quadro in chiaroscuro.

Con un aumento numerico degli occupati che nasconde però profonde criticità legate alla precarietà contrattuale e a una persistente disparità di genere. Tra il 2023 e il 2024, il numero totale di lavoratori è salito a 99.000, con un incremento di circa 2000 unità. Tuttavia, questo dato positivo va letto con cautela.

L'aumento, infatti, ha beneficiato esclusivamente la componente maschile della forza lavoro. L'occupazione femminile è rimasta ferma a 43.000 unità, rappresentando il 43% del totale degli occupati, un dato che conferma la posizione di Asti tra le province con i tassi di occupazione femminile più bassi nel Nord Italia.

Ma la vera spia d'allarme - argomenta Quagliotti - riguarda la qualità del lavoro creato. L'analisi dei nuovi contratti attivati nei primi nove mesi del 2024 rivela una dominanza schiacciante del lavoro a termine: ben l'82.2% delle nuove assunzioni è avvenuto con contratti a tempo determinato o in somministrazione a termine. Una percentuale significativamente superiore alla media regionale piemontese, ferma al 79%.

Questa tendenza alla precarietà colpisce in modo particolare alcune categorie di lavoratori. Il 35% delle nuove assunzioni ha riguardato lavoratori stranieri (comunitari ed extracomunitari), i quali nell'89% dei casi sono stati impiegati con contratti precari. Anche le donne, pur rappresentando il 42.3% delle nuove assunzioni, scontano condizioni contrattuali spesso svantaggiose: il lavoro part-time, che costituisce circa il 20% delle nuove attivazioni, è svolto per il 60.3% da lavoratrici.

Un altro dato che il segretario della Camera del Lavoro ritiene sia da monitorare è quello relativo al lavoro in somministrazione: nel 2024 si sono registrate 2485 assunzioni tramite agenzia, a fronte però di 2395 lavoratori somministrati che hanno perso l'impiego nello stesso periodo, indicando un saldo netto molto contenuto.

A confermare le difficoltà del tessuto economico astigiano intervengono i dati sulla Cassa Integrazione Guadagni (CIG). Nel 2024, le ore autorizzate sono aumentate del +43% rispetto all'anno precedente, con picchi particolarmente evidenti nell'industria (+47%) e nelle costruzioni (+32%). Quest'ultimo settore risente della crisi legata anche al progressivo esaurirsi degli incentivi legati al superbonus edilizio. Il dato diventa ancora più preoccupante se si osservano i primi due mesi del 2025: rispetto allo stesso periodo del 2024, la richiesta di CIG ha subito un'impennata del 155%, segnalando una fase di forte sofferenza per diverse realtà produttive locali, in particolare nei settori metalmeccanico ed edile.

Redazione

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