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Attualità | 24 aprile 2025, 14:09

"Un linciaggio mediatico e strumentalizzazione": la garante dei detenuti di Asti risponde al polverone di queste ore su suoi vecchi post

Non più visibili i post incriminati sul profilo di Stefania Sterpetti. "Non sono stata io, mi rivolgerò alla Postale"

Stefania Sterpetti

Stefania Sterpetti

 Non era indubbiamente preparata alla bufera mediatica che l'ha travolta dopo la notizia della sua nomina a Garante dei detenuti, avvenuta in Consiglio comunale con votazione segreta.

La dottoressa Stefania Sterpetti, 67 anni, in pensione da qualche anno dall'Asl At dove ha lavorato per anni come dirigente medico, dopo la sua nomina, è finita nel tritacarne politico e mediatico per due post di qualche tempo fa.

Uno inneggiante a Mussolini, uno riguardante  Cesare Battisti con invito a "togliersi di mezzo".

Eletta su input di Fratelli d'Italia (partito dove la donna milita), ha superato di soli due voti il volontario di Amnesty e dell'associazione Effatà, che opera in carcere, Domenico Massano.

"Esprimo profondo dispiacere per il linciaggio mediatico a cui sono stata sottoposta - ci ha detto -. Alcuni post personali, estrapolati dal contesto e deformati ad arte, sono stati strumentalizzati a puro scopo politico, in un’operazione di rappresaglia che ormai tristemente caratterizza una certa parte della sinistra.

"Chi mi conosce - continua  -e ha lavorato con me in oltre trent’anni di servizio nella sanità pubblica sa che ho sempre operato con serietà, competenza e, soprattutto, con profonda umanità. Non ho mai fatto distinzione tra le persone, né ho mai negato rispetto e attenzione a chiunque si sia trovato in condizioni di fragilità.

La dottoressa è stata impegnata a lungo anche nella  Commissione Pari Opportunità del Comune di Asti (dal 2018 al 2022) e attualmente della Provincia 

"Una testimonianza del mio percorso di ascolto, tutela dei diritti e vicinanza concreta alle persone. Mi accingo a ricoprire questo incarico con spirito di servizio e senso delle istituzioni, nella convinzione che il rispetto della dignità umana non abbia colore politico'.

Da qualche ora però il profilo Facebook della dottoressa è praticamente inaccessibile al di fuori di qualche informazione. Tutto scomparso; post e informazioni, ma la dottoressa nega di averci messo mano 

"Andrò alla polizia postale - annuncia - sono sconcertata".

Tutto questo clamore sta minando la sua tranquillità. *Spero di svolgere il il mio nuovo ruolo con serenità. Mi sono presa del tempo. Sono molto amareggiata, capisco che siamo vicino al 25 Aprile e che deve venire fuori tutto questo pandemonio. Però, sinceramente, come mi hanno insegnato i miei genitori, prima di sparare a zero su una persona, la prendo in separata sede. Lo facevo anche al lavoro".

Betty Martinelli

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