Che peccato!!!
Che peccato perdere l'occasione così significativa rappresentata dalla nomina di un nuovo Garante comunale delle persone private della libertà e non farne un momento che avrebbe potuto illuminare l'importanza della giustizia sociale e della dignità umana.
Che peccato, quando chi ha il privilegio di essere al servizio della comunità sceglie di manifestare il suo potere invece di privilegiare lo spirito di servizio, dimenticando che la vera “Politica” parte dall’ ascolto e dal riconoscimento delle competenze, anche quelle di chi non la pensa come te.
Che peccato vedere sfumare l'opportunità di essere un garante di chi ha perso la libertà personale, di portare conforto e speranza a chi vive ai margini.
Che peccato ignorare le parole di Papa Francesco, così potenti nel loro richiamo alla compassione e all'accoglienza, e non tradurle in azioni concrete.
Che peccato, inteso proprio in senso cristiano, dove il peccato non sta solo nell'errore ma nella consapevolezza di poter scegliere il bene e decidere altrimenti.
Ma è proprio nel "che peccato" che si cela la possibilità di redenzione. L'umiltà di riconoscere gli errori, di mettere da parte la vanità e di ritornare al vero spirito di servizio, può trasformare un peccato in occasione di grazia. Chi si proclama cattolico praticante ha il dovere morale e spirituale di fare questo passo, di lasciare che l'umiltà superi l'orgoglio e che il cuore torni alla sua missione originaria: servire gli altri con amore.
Che peccato anche dal punto di vista di coloro che semplicemente hanno a cuore i valori della solidarietà e della coesione sociale indicati dalla Costituzione. Ancora una volta chi ne ha la possibilità, ci ripensi non perda un’altra occasione.
Per i volontari dell’Associazione EFFATA’, il segretario Giuseppe Passarino