Attualità | 23 aprile 2025, 10:04

Il Consiglio Comunale di Asti omaggia Papa Francesco: "Ha portato con sé la terra di Bricco Marmorito"

Dalla cittadinanza onoraria al legame con le radici astigiane, il Consiglio comunale rende omaggio a un uomo che ha parlato al mondo con coraggio e umanità

Il conferimento della cittadinanza onoraria al Papa (Merphefoto)

Il conferimento della cittadinanza onoraria al Papa (Merphefoto)

Il Presidente del Consiglio Comunale, Federico Garrone, ha letto ieri sera un commosso ricordo di Papa Francesco, scomparso lunedì scorso, davanti all’assemblea riunita. "Colleghi Consiglieri, Signor Sindaco, cittadine e cittadini di Asti – ha esordito – prima di iniziare i lavori, è nostro dovere fermarci a onorare la memoria di un uomo che ha segnato il nostro tempo". 

La sua voce, mentre riecheggiava in aula, ha ripercorso il legame unico tra il Pontefice e la città, da quel sacchetto di terra del Bricco Marmorito alla cittadinanza onoraria del 2022. "Papa Francesco – ha proseguito Garrone – ci ha insegnato che senza radici ci si perde, ma che da quelle radici bisogna saper volare alto.’ Un minuto di silenzio ha poi unito l’intero Consiglio nel ricordo del ‘Papa costruttore di pace’, mentre fuori, sulle bandiere a mezz’asta, anche Asti sembrava sospesa in un abbraccio collettivo."

Il discorso del presidente del consiglio comunale

Colleghi Consiglieri, Signor Sindaco, membri della Giunta, cittadine e cittadini di Asti, prima di iniziare i lavori della seduta odierna, credo sia doveroso rivolgere un pensiero commosso e riconoscente alla figura di Papa Francesco, venuto a mancare nelle scorse ore. Come sapete, in sua memoria, è stato proclamato il lutto nazionale, a testimonianza del segno profondo che ha lasciato nella coscienza collettiva del nostro Paese e della comunità internazionale. Papa Francesco sarà ricordato non solo come un capo religioso, ma prima di tutto come un uomo di pace, un maestro di umanità, un costruttore di ponti tra le differenze. Ha saputo parlare a credenti e non credenti, ai giovani e agli anziani, alle istituzioni e ai popoli, superando le barriere dell’appartenenza per richiamare tutti al valore universale della dignità umana. Ha superato i confini della religione Cattolica, ricevendo il riconoscimento indiscusso sia da chi professa altre fedi che dai non credenti.

In tempi segnati da conflitti, disuguaglianze, fragilità ambientali e sociali, ha offerto una parola limpida e profonda, radicata nei valori della giustizia, della solidarietà e della pace. Il suo messaggio ha attraversato le frontiere di ogni genere per farsi linguaggio comune di speranza e responsabilità. Abbiamo avuto il privilegio di conferirgli all’unanimità la cittadinanza onoraria di Asti, con delibera del 16 novembre 2022, riconoscendone il ruolo eccezionale nella promozione della pace, della giustizia, della fratellanza tra i popoli, nel contrasto ad ogni forma di discriminazione, sopraffazione e indifferenza. Un riconoscimento ispirato non a un’appartenenza confessionale, ma a una visione alta dell’umano, in profonda coerenza con i valori fondanti della nostra Repubblica. Accanto a questo profilo universale, vi era poi un legame forte e personale con la nostra terra. È noto a tutti noi come lo stesso Bergoglio, prima ancora di essere Papa, avesse raccolto e portato con sé un sacchetto di terra del Bricco Marmorito, quasi a voler radicare la propria missione nel ricordo semplice e potente delle origini.

Domenica 20 novembre 2022, Papa Francesco ha fatto ritorno ad Asti. In quella occasione, durante l’incontro con la Giunta comunale nel Vescovado, al momento del conferimento simbolico della cittadinanza onoraria, ho avuto l’onere di partecipare in rappresentanza dell’intero Consiglio comunale. Il Santo Padre ci ha dedicato, quali rappresentanti del nostro Comune, un tempo incredibile e maggiore di quello concesso alle altre istituzioni. Era evidente come fosse stato forte il desiderio di tornare a casa. In quell’incontro, carico di emozione, ci ha parlato del valore delle radici, della memoria, del senso dell’appartenenza. Ci disse che senza radici ci si perde e che, però, partendo da quelle bisogna volare alto. Sono parole che risuonano oggi con ancora maggiore forza. In un’epoca che rischia di smarrirsi nella velocità, nella frammentazione, nell’indifferenza e nella superficialità della vita digitale, ci richiamano alla responsabilità di custodire ciò che conta davvero: la memoria, la comunità, la dignità dell’altro, la possibilità del dialogo.

E non è un caso che questo nostro ricordo cada proprio nella settimana che ci conduce al 25 aprile. Celebriamo la Liberazione dell’Italia dal nazifascismo, ma anche la nascita di una democrazia fondata su libertà, giustizia e solidarietà. Valori che Papa Francesco ha costantemente richiamato nel suo magistero civile e morale. Nel rendere omaggio a questo straordinario uomo del nostro tempo, riconosciamo il valore di una voce che ha saputo parlare a tutti, con coerenza, coraggio e umanità, lasciandoci un’eredità morale che continuerà a interrogarci come cittadini e come istituzioni. Invito ora il Consiglio comunale ad alzarsi in piedi per osservare un minuto di silenzio in memoria di Papa Francesco, cittadino onorario della Città di Asti, e in omaggio all’uomo che ha saputo difendere e promuovere i valori universali della libertà, della pace e della dignità umana.

Alessandro Franco


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Davide Palazzetti

Chi sono in tre righe? Ci si prova.
Partiamo dal personale: marito innamorato e padre fortunato. Tergiversando poi su info tipiche da curriculum, amo il nostro territorio. Lo vivo come nostro anche se vi arrivo da Genova nel 2003. Mi occupo di marketing territoriale e promozione turistica con la piacevole consapevolezza di quanta bellezza ci circondi. Racconto un posto bellissimo, qui e su alcuni miei gruppi Facebook, nella certezza che una delle poche vie di riscatto dell’Astigiano sia riempirlo di turisti.

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