A poche ore dalla nomina della nuova Garante dei detenuti del carcere di Asti (QUI l'articolo), individuata in Stefania Sterpetti, medico dell'Asl At e militante di Fratelli d'Italia, arriva, forte, la polemica dei consiglieri Michele Miravalle (Pd) e Vittoria Briccarello (Uniti si può).
La nomina, a titolo gratuito, spetta al Consiglio comunale, che, secondo i consiglieri "avrebbe dovuto individuare una figura competente, super partes e consapevole del ruolo di garanzia da ricoprire. Non una nomina partitica, insomma".
I candidati erano sette di cui solo due collegati all'ambito penitenziario. Serpetti è stata eletta con due soli voti di scarto rispetto a Domenico Massano.
"Piccolo problema - tuonano Briccarello e Miravalle -: esplorando le copiose esternazioni pubbliche via social della neo eletta garante comunale, si leggono frasi del tipo 'visto che non c’è la pena di morte si tolgano di mezzo da soli' (riferita ad una persona detenuta in sciopero della fame), insulti a rappresentanti politici con termini quali 'mongolino' e 'demente' La neo garante dichiara che preferisce 'essere considerata razzista' e paragona i migranti a 'ciarpame', rilanciando in modo seriale post di fake news di stampo razzista.
"Premesso che ognuno è libero di pensare e dire ciò che vuole, il Consiglio Comunale dovrebbe avere la dignità e la responsabilità, quando deve occuparsi di una elezione così delicata, di valutare attentamente le competenze individuali, soprattutto per un organismo di garanzia qual è il Garante delle persone private della libertà. E responsabilità vorrebbe dire eleggere chi opera e lavora svincolato da ideologie e preconcetti, affinchè il carcere persegua il suo mandato costituzionale", lamentano i consiglieri.
Briccarello e Miravalle contestano la mancata elezione per soli due voti di Domenico Massano, esponente astigiano di Amnesty International e assiduo volontario di Effatà, principale organizzazione di volontariato che opera nella casa di reclusione di Quarto d’Asti e curatore di diversi progetti, tra cui la “Gazzetta dentro”, giornale scritto da persone detenute e studenti delle scuole superiori astigiane.
"Di fronte a tutto ciò chi chiediamo: che valore ha il garante dei detenuti? Perché di fronte a una candidatura di livello si cede il passo a una nomina pretestuosa e disfunzionale? Che senso ha che il Comune sostenga le attività svolte dall’associazione di volontariato in ambito carcerario se poi, nei fatti, ne disdegna le candidature? Nel corso degli anni numerosi sono stati gli interventi e le attività promosse da Effatà all’interno delle mura (e all’esterno), l’obiettivo sempre il miglior rapporto tra detenuti e lavoratori del carcere, le migliori condizioni di detenzione, il tutto per una pena che, come prevede la nostra Costituzione, deve puntare alla rieducazione. Un enorme lavoro che viene quindi stralciato. Ci permettiamo di dubitare che la nuova garante abbia non solo la competenza, ma anche la consapevolezza dell’incarico che andrà a ricoprire, in un momento drammatico per le carceri italiane, con 29 suicidi dall’inizio del 2025".
I consiglieri polemizzano anche che non sia stato neppure preso in considerazione l'educatore Luca Tomatis, proposto dal gruppo di maggioranza dei Giovani astigiani e stoccano: "Fratelli d'Italia spadroneggia in Consiglio. Siamo oltre a lavorare contro il territorio: lavorano contro tutto ciò che è altro da loro stessi, e il silenzio di molti consiglieri di maggioranza e del Sindaco altro non è che complicità. Diamo così il benvenuto alla nuova garante delle persone detenute Asti, nella serata in cui si è ricordato Papa Francesco che tanto si è operato per le persone detenute e proprio a ridosso del 25 aprile, data che temiamo non gradisca visto che il suo biglietto da visita social prevede anche un primo piano di Mussolini".
Sulla nomina interviene anche Mario Malandrone (Ambiente Asti). "Nominare il garante dei detenuti senza collegamento con ciò che avviene in carcere , che non ha esperienza e con idee che sono pre Beccaria sulla pena di morte, esternare sui social dove si augura la morte per un detenuto, con derive non certo legati alla rieducazione e al mandato che è di garante per chi è detenuto che significato ha? Quale è il ruolo che avrà tale garante ? Cosa pensa del ruolo rieducativo del carcere ? Cosa pensa dei migranti in carcere ? Cosa pensa delle attività formative in carcere ? Queste sono domande che mi piacerebbe porre al nuovo garante dei detenuti , in che modo le sue visioni esternare sui profili social scompariranno per lasciare spazio al suo ruolo che è di garanzia per i diritti dei detenuti?
C' erano altre due candidature preparate sul tema del carcere , sui diritti dei detenuti , sul lavoro sociale che si svolge in carcere ,ma si è scelta questa candidatura il che ha dell'incredibile . Farlo il giorno in cui si ricorda papa Francesco, la cui ultima visita è stato proprio il carcere e che aveva a cuore i diritti dei detenuti è ancora più surreale e agghiacciante".
Sulla vicenda è intervenuta anche la consigliera regionale Avs Alice Ravinale: "Su sette curricula hanno scelto quello peggiore. Una persona che non solo non ha alcuna esperienza in materia ma che addirittura, stando al suo profilo social, ritiene che 'visto che non c’è la pena di morte si tolgano di mezzo da soli' riferendosi a una persona detenuta in sciopero della fame"
"Una nomina del genere è un enorme passo indietro sul tema dei diritti delle persone detenute continua Ravinale per le quali servono figure competenti in grado di intercettare le necessità e le criticità di tutto il sistema carcerario piemontese, che sono enormi come dimostra il suicidio avvenuto poche settimane fa a Cuneo. L'obiettivo dovrebbe essere far rispettare i diritti delle persone durante di detenzione, per una pena che, come prevede la nostra Costituzione, deve puntare alla rieducazione: il carcere significa perdita della libertà, non deve significare perdita dei diritti".