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Politica | 23 aprile 2025, 13:34

Il Consiglio comunale approva il nuovo piano tariffario per la raccolta e smaltimento rifiuti

Lieve riduzione per le utenze domestiche: una famiglia di un componente con 50 metri quadri ha una riduzione del 3,90%

Un momento di consiglio comunale di ieri sera

Un momento di consiglio comunale di ieri sera

Il Comune di Asti ha approvato il nuovo piano tariffario (18 voti a favore, 11 contrari) per la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti per l'anno 2025. La novità più rilevante riguarda l'importo complessivo del servizio, che ammonta a 18 milioni di euro, con alcune importanti modifiche che interesseranno tutti i cittadini.

Le spese saranno distribuite tra famiglie e aziende secondo un nuovo criterio: le utenze domestiche copriranno circa il 62% del totale, mentre le attività commerciali e produttive si faranno carico del restante 38%. Questa suddivisione è stata studiata per garantire una distribuzione equa dei costi, tenendo conto della reale produzione di rifiuti.

 Quest'anno viene introdotto un sistema di quote aggiuntive pensato per migliorare il servizio e sostenere le famiglie in difficoltà. Ogni utente contribuirà con tre nuovi importi: 10 centesimi per la pulizia di fiumi e mari, 1 euro e 50 per le emergenze ambientali, e 6 euro per il nuovo "bonus sociale rifiuti".

Una delle novità più significative riguarda il sostegno alle famiglie con difficoltà economiche. È stato infatti introdotto un sistema automatico di riduzione della tariffa, gestito in collaborazione con l'INPS, che permetterà di applicare gli sconti direttamente in bolletta senza necessità di presentare domanda. Il Comune ha predisposto un sistema di pagamento flessibile. Si potrà scegliere tra il versamento in un'unica soluzione, da effettuare entro il 16 giugno 2025, oppure la rateizzazione in tre quote con scadenze a giugno, settembre e dicembre.

Il nuovo piano prevede diverse possibilità di risparmio. Sono state confermate le riduzioni per chi produce meno rifiuti e per chi utilizza in modo limitato il servizio pubblico. Inoltre, sono state mantenute agevolazioni specifiche per particolari categorie di utenti, come previsto dal regolamento comunale.

 Per garantire la massima trasparenza, il sistema di calcolo resta basato su criteri oggettivi: per le famiglie si considerano i metri quadrati dell'abitazione e il numero dei componenti, mentre per le attività commerciali contano la superficie dei locali e la tipologia di attività svolta.

"Arera, il 6 novembre 2023, aveva approvato gli schemi tipo degli altri costituenti della proposta tariffaria per il biennio 24-25 - chiarisce l'assessore Stefania Morra - Un'altra determinazione aveva stabilito che le tariffe per l'anno 2024 vengono aggiornate con i dati di bilancio 2022, mentre la determinazione delle tariffe per l'anno 2025 viene aggiornata con i dati di bilancio o di preconsuntivo relativi all'anno 2023".

Il servizio integrato dei rifiuti è definito dall'autorità di regolazione come un insieme di attività riguardanti lo spazzamento, il lavaggio delle strade, la raccolta, il trasporto, il trattamento, lo smaltimento, il recupero dei rifiuti. Queste attività sono svolte da diversi enti che sono ASP, GAIA, il comune di Asti per quanto riguarda il servizio di gestione di tributi con l'applicazione del regime tributario della tassa sui rifiuti. Tutto è coordinato dal CBRA che ha trasmesso al Comune a marzo 2024 il pef di aggiornamento tariffario biennale 2024-2025 con la suddivisione tra costi variabili e costi fissi. Con riferimento all'anno 2025 i costi PEF ammontano complessivamente a 18.181.571.

 A questi poi va detratto il contributo corrisposto dal MIUR pari a 140mila euro. Quindi il PEF complessivo per l'anno 2025 è di 18.041.571 "Questo significa circa 454mila euro in meno rispetto al 2024, sostiene Morra, avevate chiesto in fase di commissione consigliare la questione degli utili derivanti dall'impianto di compostaggio. Io ho fatto un approfondimento.L'impatto di Gaia sulla tari è determinato dal contratto di servizi stipulato nel 2017 tra CBRA e Gaia a seguito della gara a doppio aggetto. In questa gara sono state fissate le tariffe per il periodo 2017-2032. Da allora l'unica variazione delle tariffe è relativa all'adeguamento Istat.Inoltre ricordiamo che Gaia eroga circa 550mila euro l'anno come compensazione ambientale al comune di Asti proporzionale alle quantità conferite all'impianto di Valterza. Detto questo l'impianto di digestione anaerobica di San Damiano non ha alcun impatto sulla tari degli astigiani. Questo impianto è stato inserito nel piano industriale 2018-2023 e confermato nel piano industriale 2021-2025.È entrato in funzione nel 2022 e non ha ancora raggiunto i risultati ipotizzati nel piano industriale".

Per tutte le utenze domestiche e non domestiche c'è una lieve riduzione rispetto all'anno precedente, un po' più alta per le utenze domestiche. Ad esempio una famiglia di un componente con 50 metri quadri ha una riduzione del 3,90%.Una famiglia di due componenti di 80 metri quadri ha una riduzione del 3,91%. Tre componenti in 80 metri quadri avranno una riduzione del 3,95%. 

"Per quanto riguarda le utenze non domestiche ci sono variazioni  dal 1,75% al 1,78%. Peccato - conclude Morra - che è stato introdotto con un DPCM di gennaio 2025 un bonus sociale per i rifiuti a favore degli utenti domestici del servizio di gestione integrata. Con questo bonus sociale rifiuti a favore degli utenti domestici, il cui nucleo familiare ha un ISEE non superiore a 9.530 euro elevato a 20.000 euro per i nuclei familiari con almeno quattro figli a carico e consiste in una riduzione del 25% della tari o della tariffa corrispettiva. Il DPCM demanda poi ad ARERA come recuperare questa quota e ARERA ha stabilito che questa copertura è garantita tramite l'applicazione di un'apposita componente perequativa applicata alla generalità dell'utenza e è stata fissata in sei euro a utenza per anno da applicarsi a tutte le utenze del servizio di gestione di rifiuti urbani in aggiunto a quanto dovuto. Quindi in pratica vengono aggiunti questi sei euro a tutte le utenze il Comune adesso li accantona e poi il prossimo anno verranno scalati in base alle indicazioni che verranno date".

 La discussione in consiglio

Si è quindi  acceso il dibattito tra maggioranza e opposizione con un confronto serrato che ha messo sul tavolo non solo numeri, ma anche visioni diverse su efficienza, legalità e prospettive future della gestione dei rifiuti urbani.

Il primo a prendere la parola è stato il consigliere Roberto Migliasso, che ha riportato l’attenzione sul legame diretto tra i costi di gestione e le tariffe, ricordando come già lo scorso anno avesse invitato i vertici di Asp e Gaia a riflettere su possibili riduzioni dei costi, in particolare per spazzamento e lavaggio strade. "I costi – ha sottolineato – non sono affatto diminuiti, anzi preoccupano gli ammortamenti, che già nel 2024 sono aumentati di 215 mila euro e rischiano di crescere ulteriormente, fino a un milione, se non si vedranno risultati tangibili dalla raccolta verticale." E ha messo in guardia sul rischio che l’investimento fatto per innovare il sistema si trasformi in un boomerang tariffario: "Nel 2026 ci dovrebbe essere il primo beneficio della raccolta verticale, ma bisogna vedere se effettivamente ridurrà i costi della raccolta, che oggi pesa per quasi due milioni."

Poi ha affondato su un altro punto: l'evasione. "Tutti si lamentano della Tari, ma siamo davvero disposti a rispettare le regole?" ha chiesto con tono critico, ricordando come in molte frazioni continuino ad affiorare cucine, bagni e altri ingombranti abbandonati. Ha citato l’esempio virtuoso del comune di Bordighera che ha recuperato 440 mila euro di Tari evasa, suggerendo di imboccare anche ad Asti quella strada con determinazione.

A raccogliere il testimone è stato il consigliere Renato Berzano, che ha riconosciuto l’onestà intellettuale di Migliasso nel denunciare l’abbandono illecito, ma ha voluto chiarire che sul fronte del recupero dell’evasione l’amministrazione non è rimasta ferma. "Il lavoro fatto per incrociare i dati delle utenze è stato importante, anche se lungo e complesso" ha detto. "Nessuna amministrazione, in vent’anni di porta a porta, aveva mai fatto questo passaggio." Berzano ha difeso con convinzione la scelta della raccolta verticale come base per poter finalmente applicare una tariffazione puntuale equa: "È stata una decisione tecnica e politica per rendere il sistema più giusto e sostenibile, ma serviva una banca dati pulita, e adesso ce l’abbiamo."

 Michele Miravalle ha accolto l’illustrazione dell’assessore con rispetto, ma non ha nascosto la sua preoccupazione: "I dati sulla raccolta verticale non li abbiamo inventati noi, sono ufficiali e li abbiamo ottenuti con interpellanze. E sono dati allarmanti." Miravalle ha snocciolato numeri precisi: dal 2014 al 2024 la percentuale di rifiuti estranei nella differenziata è raddoppiata, passando dal 10 al 20,4%, con picchi oltre il 50% in alcune zone servite dai nuovi cassonetti. "Dobbiamo essere onesti: dove si è mantenuto il porta a porta i risultati reggono, dove c’è raccolta verticale i dati peggiorano sensibilmente. Se non correggiamo il tiro, la Tari continuerà a salire, altro che risparmi."

Il Consiglio, insomma, si è diviso tra chi difende le scelte intraprese con fiducia nei benefici futuri e chi lancia l’allarme sui segnali negativi già visibili.

Martinelli - Franco


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