Con ordinanza n. 20 dell'8 aprile 2025, il sindaco di Asti ha imposto all'ATC di intervenire entro 30 giorni per risolvere le criticità igienico-sanitarie dello stabile di via Malta 23. Un provvedimento arrivato dopo la nota n. 44528 del 25 marzo dell'ASL, che ha portato alla luce condizioni inaccettabili per i residenti.
Una denuncia ignorata per anni
"Perché aspettare l'intervento dell'ASL se gli inquilini e le associazioni segnalavano da tempo queste criticità?" È la domanda rivolta da Sunia Asti e SPI CGIL Asti, che da anni denunciano il degrado dello stabile. Le stesse problematiche – rifiuti abbandonati, infestazioni, muffe e scarichi malfunzionanti – erano già state portate all'attenzione di ATC, Comune e amministratori, senza risultati concreti.
Le associazioni chiedono un piano strategico che parta dalle emergenze:
Pulizia di cortili e cantine
Derattizzazione degli spazi comuni
Verifica di scarichi e umidità
Messa in sicurezza di ingressi e cortile
Lavori strutturali su tetti e murature
"Chi abita qui non merita di vivere in un ghetto", sottolineano Sunia e SPI CGIL, ricordando che il degrado riguarda anche altre zone, come via Dogliotti e corso Felice Cavalotti.
"ATC, Comune e amministratori sono mai venuti a verificare di persona?" È l’appello delle associazioni, che chiedono azioni immediate e non solo parole. L’auspicio è che questa ordinanza apra una nuova fase di gestione degli alloggi pubblici, garantendo dignità ai residenti.