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Attualità | 22 aprile 2025, 16:10

Piemonte: via al nuovo piano contro la peste suina africana: autorizzati oltre 14.600 prelievi selettivi

L’assessore Bongioanni annuncia misure straordinarie valide fino al 2026 per contenere l’emergenza cinghiali e limitare i danni all’agricoltura e il rischio PSA. Escluse le zone di restrizione

Piemonte: via al nuovo piano contro la peste suina africana: autorizzati oltre 14.600 prelievi selettivi

In arrivo nuove misure a contrasto della peste suina africana (Psa), ad annunciarlo è stato l’assessore regionale Paolo Bongioanni, che ha proceduto all’adozione di due delibere che definiscono un piano di prelievo selettivo della specie.

Questa azione avrà validità fino al 15 marzo 2026 e si affiancherà all’azione di controllo esercitata dalle Province e dalla Città Metropolitana di Torino.

 “Un provvedimento obbligato di contrasto per difendere il lavoro dei nostri agricoltori, limitare danni alle colture ed esborsi per i risarcimenti e per rafforzare le azioni di contenimento della Psa”, ha dichiarato Bongioanni.

 Oggi, quindi, è stata autorizzata una nuova fase del piano di prelievo selettivo della fauna, che porta il totale dei capi autorizzati a 14.630. La prima tranche, deliberata il 10 marzo, ne prevedeva 12.294, cui si sono aggiunte nuove richieste per ulteriori 1.225 da parte di altri ambiti e aziende venatorie.

 “I danni da cinghiale – spiega l’assessore – costituiscono il 70% di tutti quelli causati da fauna selvatica in Piemonte, che complessivamente nel 2024 hanno superato i 4,5 milioni di euro. Hanno inflitto alle nostre aziende agricole una perdita di prodotto per oltre 127 mila quintali, con 3.057 domande di risarcimento e il conseguente esborso per risarcimenti dalle casse regionali. Questa nuova pianificazione nasce dall’esigenza di rafforzare e rendere continuativo nel tempo, attraverso la caccia di selezione, il contrasto all’emergenza cinghiali che nel periodo primaverile provoca danni pesantissimi alla nostra agricoltura oltre al costante rischio di incidenti stradali. Consentire ai nostri cacciatori di intervenire sui cinghiali con prelievi selettivi e rigidamente normati sia sul piano numerico sia nella delimitazione territoriale è anche una misura per limitare il rischio di circolazione della Psa, che ha già inflitto milioni di danni ai nostri imprenditori agricoli”.

 Da queste operazioni sono esclusi, invece, i territori compresi nelle Zone di restrizione I (zone in cui non sono ancora stati riscontrati casi di peste suina africana ma che si trova al confine con la zona in cui invece sono stati confermati uno o più casi), II (zona in cui sono stati riscontrati casi di peste suina africana in cinghiali selvatici) e III (zona in cui sono stati riscontrati casi di peste suina africana nei suini domestici).

Redazione

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