Ci ha stupiti con un "coup de theatre" Papa Francesco che la domenica di Pasqua, seppur affaticato, è andato tra il popolo per gli auguri. E poi, poche ore dopo, la fine di un uomo che ha voluto essere fino all'ultimo vicino alla sua gente con tutte le forze che una salute ormai precaria gli consentiva.
Papa Francesco è morto ieri, lunedì 21 aprile alle 7:35 del mattino. Il Pontefice si era svegliato alle 6 e sembrava stare discretamente ma alle 7 ha avuto un malore e alle 7:30 circa è deceduto per un ictus; si trovava a Roma, a Casa Santa Marta, dove era stato trasferito dopo il ricovero al Gemelli.
Il cardinale Farrell ha dato l'annuncio della morte con queste parole commoventi: "Con profondo dolore devo annunciare la morte di nostro Santo Padre Francesco. Alle ore 7:35 di questa mattina il Vescovo di Roma è tornato alla casa del Padre. La sua vita intera è stata dedicata al servizio del Signore e della Sua chiesa. Ci ha insegnato a vivere i valori del Vangelo con fedeltà, coraggio ed amore universale, in modo particolare a favore dei più poveri e emarginati."
I prossimi passi verso il Conclave
Secondo le precise norme che regolano la sede vacante:
La fase di transizione è regolata dalla Costituzione Apostolica Universi Dominici Gregis promulgata da Giovanni Paolo II nel 1996 e aggiornata da Benedetto XVI. Il decesso del Papa è stato accertato dal Camerlengo alla presenza del Maestro delle Celebrazioni Liturgiche Pontificie dei Prelati Chierici e del Segretario e Cancelliere della Camera Apostolica, dopo l'accertamento ufficiale della morte, si è proceduto al sigillo degli appartamenti papali e del suo ufficio, impedendo qualsiasi accesso fino all'elezione del successore. È stato poi convocato il Collegio dei Cardinali che si riunisce nelle Congregazioni Generali per gestire la Chiesa durante la transizione e organizzare il Conclave.
Papa Francesco aveva espresso il desiderio di essere sepolto nella Basilica Papale di Santa Maria Maggiore. Secondo le nuove norme da lui introdotte nell'Ordo Exsequiarum Romani Pontificis approvato il 29 aprile 2024, la constatazione della morte non avviene più nella camera del defunto ma nella cappella, seguita dalla deposizione immediata dentro la bara e dall'esposizione alla venerazione dei fedeli. Bergoglio aveva anche voluto eliminare le tradizionali tre bare di cipresso, piombo e rovere.
Il Conclave, processo attraverso il quale i cardinali eleggeranno il nuovo Papa, si terrà tra il 15° e il 20° giorno dopo la morte del Pontefice, tempo necessario per permettere ai cardinali di tutto il mondo di arrivare a Roma. La parola Conclave deriva dal latino cum clave ("con chiave"), indicando il fatto che i cardinali vengono chiusi nella Cappella Sistina fino alla scelta del nuovo Pontefice. Qui i cardinali votano segretamente su apposite schede. Per essere eletto, un candidato deve ottenere i due terzi dei voti.
L'affetto degli astigiani per la sua due giorni nel novembre 2022
Le origini paterne astigiane, portacomaresi, non sono mai state dimenticate dal Pontefice che per i 90 anni della cugina Carla Rabezzana, volle venire a farle visita, sabato 19 novembre 2022, incontrando anche altri parenti a Portacomaro e Tigliole, località legate alle radici della sua famiglia.
Domenica 20 novembre, solennità di Cristo Re e Giornata mondiale della gioventù, Papa Francesco ha incontrato la comunità diocesana con una celebrazione eucaristica in Cattedrale alle 11, alla presenza di circa 4000 persone, tra cui molti giovani. Prima della Messa, ha percorso in papamobile un tratto di 1,7 km nel centro di Asti per salutare la folla. Una messa in cui, il Papa ha anche parlato in piemontese e scherzato con il vescovo Prastaro: "Coraggioso il vescovo a dire che Asti è l'inizio del mondo".
Il vescovo di Asti, Marco Prastaro, ha sottolineato il valore profondo della visita, definendola un ritorno alle radici di sangue e di fede. Papa Francesco, figlio di immigrati, ha voluto riaffermare il legame con la sua terra d'origine e con la comunità cristiana locale, portando un messaggio di speranza e di continuità nella fede. Durante la Messa è stato conferito il rito dell'accolitato a un giovane seminarista, Stefano Accornero, simbolo della speranza nella Chiesa astigiana.
Un momento storico, irripetibile per Asti, Portacomaro e Tigliole, che rimarrà impresso nei ricordi di quanti, grandi e piccini, hanno avuto il privilegio di incontrare Francesco, ritornato "a casa".
Il Grignolino tanto amato dal Papa e un progetto
Il progetto della vigna del Papa a Portacomaro, è nato nel 2013 come iniziativa di bonifica e recupero di un terreno comunale abbandonato da anni. Nel tempo si è evoluto da semplice progetto di valorizzazione ambientale a un'iniziativa con caratteristiche scientifiche, orientata sia alla solidarietà che alla valorizzazione del territorio.
La vigna si estende su una superficie di circa cinquemila metri quadrati, con milleseicento viti di Grignolino d'Asti. Dalla prima vendemmia sono stati ottenuti 740 chili di uva, trasformati in 500 bottiglie.
Il Grignolino d'Asti DOC prodotto, denominato "Laudato", evoca l'Enciclica Laudato Si' del Pontefice sulla custodia del Creato. Il vino non è destinato al commercio ma viene utilizzato per raccogliere fondi per progetti solidali, anche attraverso la rete delle Comunità Laudato Si', un'iniziativa lanciata dalla Chiesa di Rieti insieme a Slow Food.
Papa Francesco stesso ha espresso il suo apprezzamento per l'iniziativa, scrivendo in una lettera: "Ho molto apprezzato il vostro gesto ed i sentimenti che lo hanno accompagnato. Continuate nel vostro impegno per la cura del Creato e per la promozione di iniziative di solidarietà".
Ciao Papa Francesco!