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Attualità | 21 aprile 2025, 10:03

Addio a Papa Francesco, il Pontefice che ha cambiato la Chiesa Cattolica

Dal Piemonte dei suoi avi alla guida della Chiesa universale: si è spento il Pontefice che ha rivoluzionato il dialogo tra religioni e culture

Papa Francesco ritratto poco prima della sua partenza da Asti (Ph. Merfephoto - Efrem Zanchettin)

Papa Francesco ritratto poco prima della sua partenza da Asti (Ph. Merfephoto - Efrem Zanchettin)

Papa Francesco è morto.

Lo ha annunciato il cardinal Kevin Farrell, Camerlengo di Santa Romana Chiesa, con queste parole: "Carissimi fratelli e sorelle, con profondo dolore devo annunciare la morte di nostro Santo Padre Francesco. Alle ore 7:35 di questa mattina il Vescovo di Roma, Francesco, è tornato alla casa del Padre. La sua vita tutta intera è stata dedicata al servizio del Signore e della Sua chiesa. Ci ha insegnato a vivere i valori del Vangelo con fedeltà, coraggio ed amore universale, in modo particolare a favore dei più poveri e emarginati. Con immensa gratitudine per il suo esempio di vero discepolo del Signore Gesù, raccomandiamo l'anima di Papa Francesco all'infinito amore misericordioso di Dio Uno e Trino.”

Il mondo intero si stringe nel dolore per la scomparsa di questa figura straordinaria, che ha ridefinito il ruolo del pontificato nel XXI secolo, avvicinando la Chiesa alle persone comuni e ai loro bisogni più profondi. L'ultima apparizione pubblica del pontefice risale alla giornata di ieri, mattina di Pasqua, quando Bergoglio ha impartito con voce affaticata la benedizione Urbi et Orbi ai fedeli che lo hanno acclamato in piazza San Pietro. Pur parso molto provato, il Santo Padre ha fornito un'ennesima dimostrazione della straordinaria tempra che nel corso degli anni gli ha consentito di superare molteplici problemi di salute, ultimo dei quali un lungo ricovero terminato nelle scorse settimane. 

Ultimo atto pubblico di una vita straordinaria, nel corso della quale Jorge Mario Bergoglio, primo pontefice proveniente dalle Americhe, ha lasciato un'eredità indelebile di rinnovamento spirituale e impegno sociale che ha attraversato i confini religiosi e culturali.

Nel corso della sua vita, Papa Francesco ha dimostrato una straordinaria forza d'animo nell'affrontare numerose sfide di salute. La sua resilienza emerse già in giovane età, quando a 21 anni una grave forma di polmonite mise seriamente a rischio la sua vita, un'esperienza che lo segnò profondamente e che forse contribuì a forgiare quella profonda empatia verso i sofferenti che ha caratterizzato il suo pontificato. Questa stessa forza lo ha sostenuto anche nelle prove più recenti: due importanti interventi chirurgici all'intestino, nel 2021 e nel 2023, e due recenti ricoveri ospedalieri nel marzo 2023 e nel febbraio 2025, (quest'ultimo per una polmonite bilaterale) affrontati sempre con la serenità e la determinazione che lo contraddistinguevano.
 

Il solido legame con l'Astigiano

Questa capacità di superare le avversità affonda forse le sue radici nella solida tradizione familiare piemontese. Nato a Buenos Aires il 17 dicembre 1936, primo di cinque figli di Mario Bergoglio e Regina Maria Sivori, il futuro pontefice ha sempre mantenuto un profondo legame con l'Astigiano, terra d'origine della sua famiglia, dalla quale i suoi genitori erano emigrati alla fine degli anni '20 del secolo scorso in cerca di migliori opportunità

Questo legame si è manifestato con particolare intensità durante la storica visita nell'Astigiano risalente al novembre 2022, quando il Pontefice ha potuto riabbracciare i suoi amati cugini in un commovente incontro familiare, organizzato per festeggiare i 90 anni della cugina, Carla Rabezzana. Con la quale il Santo Padre - che lei chiamava Giorgio, italianizzando l'argentino Jorge - aveva un rapporto affettivo mai interrottosi nell'arco delle loro lunghe vite. Naturalmente, vista prima la distanza tra l'Argentina e l'astigiano e poi la nomina al Soglio di Pietro del cugino, restavano principalmente in contatto telefonico. 

L'ultima telefonata - ha ricordato questa mattina la donna, a sua volta convalescente dopo una brutta caduta che ha comportato l'ingessatura di un piede - risale a pochi giorni fa: "Quando gli ho detto che mi ero rotta un piede - ha spiegato - Giorgio mi ha risposto che è sempre meglio quello che non la testa", dando un'ennesima dimostrazione che neppure il precario stato di salute aveva scalfito la sua proverbiale ironia. E sono proprio le battute e le risate fatte assieme i momenti belli che la donna vuole ricordare in questi momenti di profondo dolore.

[Il saluto tra il Papa e la cugina all'ingresso del Pontefice nella Cattedrale di Asti]

I messaggi di cordoglio istituzionali

In occasione di quella visita, la città di Asti ha voluto suggellare il profondo legame con il pontefice conferendogli la cittadinanza onoraria. Pertanto, tra i messaggi di cordoglio degli Amministratori astigiani, segnaliamo in particolare quello di Maurizio Rasero, presidente della Provincia e sindaco di Asti,  che ha ricordato il Santo Padre con un post pubblicato sui suoi profili social: "Ci ha lasciato questa mattina Papa Francesco. Sembra impossibile perché lo abbiamo visto ancora solo ieri dare speranza e conforto a tutta l’umanità con le sue parole e la sua benedizione. Era il papà di tutti, vicino soprattutto agli ultimi, ai più deboli e fragili. Un punto di riferimento insostituibile. Lascia un vuoto incolmabile. Come in tutto il mondo anche la comunità astigiana lo piange e prega per lui che è tornato alla casa del Padre. Il ricordo va a quegli indimenticabili momenti trascorsi insieme durante la sua visita ad Asti o durante le nostre da lui a Roma. Non ti dimenticheremo mai".

[Una delle immagini della visita astigiana del Papa, nello specifico la consegna della Cittadinanza Onoraria, postata da Rasero a corredo del post]

Il presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio, appresa la notizia ha affermato che: “Il Piemonte si stringe al dolore della Chiesa e del mondo intero per la morte di Papa Francesco, un uomo vicino agli ultimi, ai fragili, che si è sempre battuto per la pace e per un’umanità più giusta. Nella sua determinazione e nel suo coraggio c’erano sicuramente anche quelle radici piemontesi che lui ha sempre ricordato con orgoglio e affetto e che oggi ci rendono ancora più soli. Lo stesso affetto che ha saputo dimostrare alla nostra terra in occasione della sua visita nel 2022 e ancora nel 2023, quando abbiamo avuto l’onore, insieme alla comunità di Macra nel Cuneese, di donare al Vaticano l’albero di Natale per piazza San Pietro. La sua misericordia e il suo grande amore per gli altri resteranno modello e ispirazione per tutti noi, nella speranza di un mondo più solidale e più giusto per tutti”.

Anche la Federazione provinciale di Fratelli d'Italia si unisce al cordoglio per la scomparsa del Santo Padre. In una nota stampa si legge: "La Federazione di Asti di Fratelli d’Italia si unisce al lutto della Chiesa e del mondo intero per la scomparsa di Papa Francesco, un Pastore che ha saputo guidare con umiltà, amore e vicinanza ai più deboli, lasciando un’impronta indelebile nella storia.

Con profonda commozione ricordiamo la visita del Santo Padre ad Asti nel novembre 2022, un momento di grande gioia per la nostra comunità. In quell’occasione, Papa Francesco, le cui radici familiari affondano nella nostra terra piemontese, a Portacomaro Stazione, ha portato un messaggio di speranza e unità, celebrando la Santa Messa nella Cattedrale di Asti e incontrando i cittadini con la sua proverbiale semplicità. È stato un onore accoglierlo e condividere con lui l’orgoglio per le nostre tradizioni e i nostri valori.

La sua perdita ci addolora profondamente, ma il suo insegnamento e il suo esempio di fede continueranno a ispirarci. Come Federazione di Asti di Fratelli d’Italia, ribadiamo il nostro impegno a portare avanti i principi cristiani e identitari che ci uniscono, nel rispetto della sua eredità spirituale.

Esprimiamo le nostre più sentite condoglianze alla Chiesa Cattolica e a tutti i fedeli, affidando Papa Francesco alla misericordia del Signore. Riposi in pace".
 

La resilienza del Papa 'venuto da lontano'

Un legame rafforzatosi negli anni così come la solida vocazione religiosa, maturata proprio negli anni della giovinezza segnati dalla malattia, che lo ha portato a intraprendere un cammino di servizio che lo avrebbe condotto ai vertici della Chiesa. Dopo gli anni dedicati al lavoro come perito chimico, nel 1958 entrò in seminario, ricevendo l'ordinazione sacerdotale nel 1969. La sua leadership nella Chiesa argentina si è costruita attraverso ruoli di crescente responsabilità: provinciale dei gesuiti argentini (1973-1976), rettore della Facoltà di Teologia di San Miguel, vescovo ausiliare di Buenos Aires (1992), e infine arcivescovo e primate d'Argentina (1998). Nel 2001, la nomina cardinalizia da parte di Giovanni Paolo II ha aperto la strada che lo avrebbe portato al soglio pontificio.

La sua elezione a 266° successore di Pietro è avvenuta in un momento storico particolare per la Chiesa cattolica, il 13 marzo 2013, all'indomani della storica rinuncia di Papa Benedetto XVI. La decisione senza precedenti di Ratzinger, divenuto Papa emerito, ha aperto una nuova pagina nella storia della Chiesa, e l'elezione di Bergoglio ha segnato l'inizio di un pontificato caratterizzato da un profondo rinnovamento. Fino alla morte di Benedetto XVI, avvenuta il 31 dicembre 2022, la Chiesa ha vissuto la situazione inedita della presenza contemporanea di un Papa regnante e di un Papa emerito, gestita con grande saggezza e rispetto reciproco.

[Il saluto del Papa ai tanti fedeli che l'hanno atteso lungo il percorso verso la Cattedrale di Asti]

Anche se, naturalmente, solo il tempo potrà definirne pienamente l'operato, già oggi a caldo possiamo affermare che il pontificato del 'Papa venuto da lontano' ha rappresentato una svolta storica per la Chiesa cattolica, caratterizzato da un approccio pastorale innovativo, un'attenzione particolare alle periferie esistenziali e un impegno costante per il dialogo interreligioso e la giustizia sociale. La sua voce si è levata con forza su temi cruciali come la tutela dell'ambiente, l'accoglienza dei migranti e la lotta alla povertà, lasciando un'impronta indelebile nel panorama mondiale contemporaneo.

Gabriele Massaro

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