Viviamo in un posto bellissimo | 19 aprile 2025, 07:29

Viviamo in un posto bellissimo dove già si parlano diversi dialetti

Puntata connotata dall’entusiasmo di toccare nuovi residenti nell’Astigiano arrivati oltre che dall’estero anche dalle grandi città del Nord Ovest italiano

Un bellissimo scatto di natura Astigiana ritratta dal fotografo Enzo Isaia

Un bellissimo scatto di natura Astigiana ritratta dal fotografo Enzo Isaia

Solo dieci giorni fa, ero a Milano in uno degli eventi del Fuori Salone a parlare del nostro territorio, del boom turistico provinciale, di crescita e di potenzialità del settore immobiliare. Per arrivare alla sede d’evento, il Cinema Anteo, in zona Moscova, ho mollato la macchina a Famagosta, poi la folla della metro e il mare di gente seduta davanti ad uno Spritz nei due passi su corso Garibaldi in orario aperitivo. Nell'attesa fosse il mio turno d'intervento, non riuscivo a staccarmi da quella sensazione di pienone. Gente, tanta gente che, in numero tale, potrò vedere in quel di Belveglio se va bene nei prossimi dieci anni. Per questo, prima di parlare di numeri e di prospettive ho chiesto al folto pubblico in sala: ma come fate? Cosa aspettate a venire a vivere in campagna?

Oggi, passata la sensazione di pienone, ci torno sopra nell’evidenza che in realtà molti milanesi e anche torinesi lo abbiano già fatto. Molti con una seconda casa ed altrettanti come residenti stabili. In fondo io posso sentirmene comodamente parte, arrivato a vivere nell’Astigiano da Torino (e da Genova, e da Milano) prima per cambiare vita, passando dal giacca e cravatta del consulente di comunicazione d’impresa ad abbigliamenti ben più casual, spesso anche nel senso di casuali, quale imprenditore agricolo in quel di Mombarone. Era il 2003 e, quasi per dieci anni, accoglievo ospiti nel mio agriturismo. Ospiti in primis milanesi e torinesi, per poi vederli sommati a tanti visitatori esteri a ruota delle Olimpiadi invernali di Torino 2006. Dal 2012 mi sono spostato in quel di Belveglio, Bricco di Belveglio, please, possibile definitivo buen retiro. Quasi da subito ho trovato amici. Una ventina di foresti come me che oggi mia moglie ha riunito in un gruppo WhatsApp dal nome programmatico: “Aperitivi e Tombole”. Ex milanesi ed ex torinesi, residenti stabili in un fazzoletto di territorio che va da Rocchetta Tanaro a Mombercelli, arrivati in zona finito, o quasi finito, di lavorare, a caccia di verde e di tranquillità.

Nel chiudere il mio intervento milanese ricordavo che al boom di stranieri che hanno comperato e stanno comperando casa nell’Astigiano, c’era da sommare un inizio di domanda immobiliare da coppie under 40 con la voglia di vivere in campagna, fuori dalle due grandi città a noi vicine, Torino e Milano, dove fare i pendolari o ancor meglio sfruttare le opportunità dello smart working fino al cambiare proprio vita. Qualcuno è arrivato e sta arrivando, ma credo che una più forte promozione territoriale in questo senso possa portare nel prossimo lustro altra crescita di residenti.

Bizzarro toccare negli scorsi giorni quanto la bella profezia fosse già fatto. Toccarlo martedì scorso, giorno di mercato a Montegrosso d’Asti e di turno da volontaria in biblioteca di mia moglie. Entra una trentenne per informazioni su come fruire del servizio e si scopre sia appena arrivata da Milano, acquistata una casa indipendente sulla via che porta ad Agliano Terme. Scelta di vita, fuga consapevole dalla città in cerca, guarda un po’, di verde e di tranquillità. Non bastasse, il giorno dopo Aperitivi e Tombole si dedica al primo dei temi statutari; aperitivo a Mombercelli, Bar della Piana. Di fianco a noi una coppia con neonato e la giovane mamma ad allattarlo al seno, una delle scene più belle e naturali del creato, non sempre osservabile in un locale di paese. Coppia di pubblicitari che festeggiava il definitivo trasloco, anche loro in costa alta di Belveglio, continuando a creare campagne pubblicitarie e below the line per la Armando Testa con davanti al naso le nostre, le loro spettacolari colline.



 



 



 

Davide Palazzetti

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Viviamo in un posto bellissimo

Davide Palazzetti

Chi sono in tre righe? Ci si prova.
Partiamo dal personale: marito innamorato e padre fortunato. Tergiversando poi su info tipiche da curriculum, amo il nostro territorio. Lo vivo come nostro anche se vi arrivo da Genova nel 2003. Mi occupo di marketing territoriale e promozione turistica con la piacevole consapevolezza di quanta bellezza ci circondi. Racconto un posto bellissimo, qui e su alcuni miei gruppi Facebook, nella certezza che una delle poche vie di riscatto dell’Astigiano sia riempirlo di turisti.

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