Pasqua è ormai alle porte, ma per pasticcerie e laboratori dolciari artigianali del Piemonte l'attesa è carica di preoccupazione. Il settore, che nella regione conta quasi 2.900 imprese artigiane su 3.711 totali, affronta una doppia emergenza: da un lato la grave carenza di personale qualificato, dall'altro l'impennata dei costi delle materie prime essenziali per colombe, uova di cioccolato e altre specialità tradizionali.
Secondo l'ufficio studi di Confartigianato, basato su dati Istat, in Piemonte manca almeno il 37,3% della forza lavoro necessaria al comparto dolciario. Già nel 2024, su 1.260 addetti ricercati nella regione, ben 470 risultavano di difficile reperimento. Un problema che si riflette a livello nazionale, dove la difficoltà a trovare personale specializzato (pasticcieri, gelatai, cioccolatieri, panettieri artigianali) sfiora il 59%.
A pesare sui bilanci è anche il caro-materie prime, con quotazioni internazionali in forte turbolenza. Nel primo trimestre 2025, il prezzo del cacao (in dollari) è schizzato del +68,3% rispetto a un anno fa. Rincari significativi si registrano anche sui prezzi al consumo di ingredienti fondamentali per i dolci pasquali (dati febbraio 2025 vs 2024): burro +19,2%, cacao e cioccolato in polvere +15,4%, cioccolato +9,7%, senza contare caffè e frutta. A questo si aggiunge il costo dell'energia, con i prezzi retail di elettricità e gas saliti del 10,4% a marzo 2025 rispetto a un anno prima.
Le preoccupazioni degli artigiani: qualità a rischio
"I dolci artigianali di Pasqua rivestono un'importanza fondamentale nelle tradizioni - commenta il costigliolese Alessandro Del Trotti, presidente del settore dolciario di Confartigianato Imprese Piemonte - Realizzati con cura e maestria, sono simboli di condivisione. Oggi la tecnologia aiuta, ma il rischio, a fronte della mancanza di forza lavoro, è che si guardi ai semilavorati o ai prodotti finiti surgelati per garantire il prodotto. Una deriva che gli artigiani cercano di scongiurare". Sui consumi, aggiunge, "potrebbe impattare l’impennata dei prezzi delle materie prime che, per la maggior parte, viene assorbita dai produttori artigiani".
"Stiamo vivendo un momento di grande confusione - conclude Del Trotti - È necessario trovare con celerità soluzioni all’innalzamento incontrollato dei costi delle materie prime, altrimenti vedremo la chiusura di molte imprese che contribuiscono a fare grande il nostro Made in Italy".
"Il settore dolciario artigianale del Piemonte vale migliaia di posti di lavoro, muove l’economia locale e genera valore aggiunto sul territorio," aggiunge Giorgio Felici, presidente di Confartigianato Imprese Piemonte. "L’artigiano crea la qualità che fa la differenza sul mercato. Chi sceglie un prodotto artigianale sceglie di portare in tavola una storia, dobbiamo lavorare per mantenere questa relazione, potenziare il dialogo con le scuole e non stancarci mai di comunicare il grande valore del nostro lavoro per l’economia del territorio".