Ieri, durante l’ultima giornata del congresso al Foro Boario di Nizza Monferrato, Marco Ciani è stato confermato dal Consiglio generale dell’Unione sindacale alla guida della Cisl Alessandria - Asti, con 72 voti su 73.
Questa rielezione è avvenuta al termine del quarto congresso territoriale con lo slogan “La forza del Noi! Sindacato, imprese, territorio. Partecipare per crescere”, alla presenza dei segretari nazionale e regionale Cisl, Andrea Cuccello e Luca Caretti.
Insieme a Ciani, sono stati confermati in segreteria territoriale Stefano Calella, come Segretario generale aggiunto, e Cristina Vignolo, come Segretaria organizzativa.
“Sono state due giornate intense di dibattito e confronto – ha dichiarato Ciani dopo la sua elezione – nelle quali abbiamo affrontato temi sindacali, di attualità e di approfondimento come la tavola rotonda sull'intelligenza artificiale in collaborazione con l'Università del Piemonte Orientale. La Cisl Alessandria - Asti rappresenta una comunità che non si limita a rappresentare, ma che si impegna ogni giorno per costruire solidarietà, diritti, contratti, servizi, lavoro dignitoso, dialogo con le istituzioni e partecipazione attiva. Il futuro si costruisce con la concretezza e con il coraggio delle scelte: come CISL siamo pronti per continuare a fare la nostra parte".
Durante le due giornate, ampio spazio è stato dato al territorio, ribadendo la necessità di una nuova stagione di patti sociali, capaci di orientare le risorse pubbliche e private verso il lavoro di qualità, enunciando tra le priorità la gestione delle numerose vertenze aziendali, il disequilibrio tra domanda e offerta di lavoro, le difficoltà della sanità pubblica e l’impatto delle politiche globali su un sistema manifatturiero e logistico esposto all’export.
A questo proposito, il segretario generale della Cisl Alessandria-Asti, Marco Ciani, ha tracciato un’analisi del contesto globale, nazionale e locale: dalle tensioni geopolitiche alla crisi della produttività italiana, dai salari stagnanti al declino demografico. “Occupazione in crescita, ma stipendi fermi. Serve un nuovo patto sociale e una riforma del modello contrattuale - ha affermato - Siamo una comunità di 45.000 iscritti fatta di persone, servizi, solidarietà. È tempo di cambiare le risposte alle vecchie domande, con responsabilità e visione”, rafforzando anche la contrattazione collettiva, leva strategica per redistribuire valore, riconoscere competenze, promuovere la formazione continua e migliorare la qualità della vita.