"Investire gran parte delle risorse di una nazione, già in forte debito, in armamenti non è accettabile. Sacrificare una montagna di denaro sottraendolo alla sanità, al sociale, allo sviluppo delle imprese significa condannare una generazione". Con queste parole Massimo Cerruti, consigliere comunale del Movimento 5 Stelle ad Asti, ha presentato una mozione contro il piano di riarmo europeo "ReArm Europe/Readiness 2030", sottoscritta anche da altri consiglieri di opposizione.
"Più armi non significano più sicurezza"
Cerruti non usa mezzi termini: "Non saremo più sicuri con più armi, saremo solo più vicini al fallimento. Occorre opporsi con tutte le forze ed a tutti i livelli a questa deriva". Il riferimento è al piano da 800 miliardi di euro approvato dall’UE, che prevede un aumento esponenziale della spesa militare, incluso un nuovo strumento finanziario per l’acquisto di sistemi d’arma e la possibilità per gli Stati membri di sforare i limiti di deficit grazie a una clausola di salvaguardia.
Dopo la manifestazione a Roma del 5 aprile, promossa dal M5S e da altre organizzazioni, Cerruti chiede che anche le istituzioni locali si mobilitino: "I Comuni devono farsi sentire, perché saranno loro e i cittadini a pagare il prezzo di questa prospettiva assurda".
Cosa chiede la mozione
Il documento, depositato ufficialmente al Sindaco, alla Giunta e al Consiglio Comunale di Asti, impegna l’amministrazione a Eesprimere contrarietà al piano "ReArm Europe", chiedere al Governo italiano di ritirare il sostegno al progetto, sostenere alternative come investimenti in sanità, green economy, occupazione e istruzione. e trasmettere la mozione alla Presidenza del Consiglio e al Comitato Europeo delle Regioni.
"Si tratta di un tema trasversale che coinvolge le coscienze e il futuro di tutti noi", ha aggiunto Cerruti, ringraziando i consiglieri che hanno già aderito e auspicando un dibattito in Consiglio "il prima possibile".
La mozione, firmata anche da esponenti di Ambiente Asti, Europa Verde, Uniti Si Può e Prendiamoci cura di Asti, sarà ora discussa in aula. Se approvata, Asti potrebbe diventare uno dei primi Comuni italiani a prendere posizione contro il riarmo europeo.