Un pomeriggio che ha il sapore buono della solidarietà e il calore di una casa che, piano piano, torna a vivere. È quello che si è celebrato oggi, giovedì 10 aprile alla Casa delle Donne e del Bambino di Asti, in viale Pilone 110, dove una serie di elettrodomestici sono stati consegnati ufficialmente grazie a un’iniziativa tanto semplice quanto potente: una raccolta fondi partita da una cena di Natale organizzata dai dipendenti della Johnson Electric, poi raddoppiata con generosità dalla direzione aziendale.
“Ci tenevo tantissimo a questo momento – ha dichiarato Donatella Boscassi, presidente dell’associazione Il Dono del Volo – perché è importante sottolineare la sensibilità della Johnson Electric che, in questo momento soprattutto, dimostra di avere una marcia in più. È bello raccogliere fondi, fare donazioni, ma avere un pensiero particolare per chi sta vivendo un momento difficile della propria vita... davvero dobbiamo fargli un grande applauso”.
Il progetto scelto per destinare i fondi è stato “Finalmente Casa”, promosso in sinergia con i Servizi Sociali del Comune di Asti. “C’era l’esigenza primaria di fornire un piano cottura alla Casa delle Donne – ha spiegato ancora Boscassi – abbiamo comprato anche una lavatrice, un forno a microonde, pentole per l’induzione e molto altro”.
Un aiuto tangibile a chi cerca di ricostruirsi una vita
L’elenco, letto con un pizzico di orgoglio, parla chiaro: un frigorifero, tre lavatrici (una da 9 kg, una da 6 kg e un’altra di supporto), un forno elettrico, un piano cottura a induzione, un microonde e una batteria di pentole. Un aiuto concreto, tangibile, per restituire un po’ di normalità e dignità quotidiana a chi, da un giorno all’altro, ha perso il proprio equilibrio.
“Il nostro settore lavora costantemente sul fronte del disagio abitativo – ha spiegato la dottoressa Ornella Lovisolo, dei Servizi Sociali del Comune di Asti – e alla Casa delle Donne accogliamo mamme con bambini in temporanea difficoltà. Non è una condizione facile, ma cerchiamo di rendere il soggiorno il più possibile piacevole, creando un senso di comunità e facendole sentire un po’ a casa”.
Le parole sono state accompagnate da ringraziamenti sentiti anche verso le colleghe e operatrici sociali che ogni giorno, spesso lontano dai riflettori, fanno da ponte tra i bisogni e le soluzioni. Un grazie speciale è andato a Elisa, “che si è occupata materialmente di parlare con le signore, capire le necessità, prendere le misure e andare insieme a me a comperare gli elettrodomestici”, ha ricordato Boscassi.
"In questo mondo siamo tutti sulla stessa barca"
A nome della Johnson Electric è intervenuto l’ingegner Filippo Locci, vicepresidente dell’azienda, che ha condiviso una riflessione semplice ma potente: “Non credo esista un confine vero tra chi ha bisogno e chi può dare, perché la ruota gira per tutti. Dal mio punto di vista, in questo mondo siamo tutti sulla stessa barca. E poi devo dire – ha aggiunto sorridendo guardando il rinfresco apparecchiato con specialità maghrebine – che questa è la mediazione culturale che preferisco: concreta, positiva, piena di umanità”.
Una dichiarazione che ha trovato eco negli occhi di chi era presente. “Gli elettrodomestici che ci avete donato – ha detto la mediatrice culturale Nadia Maruf – contribuiscono davvero a creare questi risultati. A nome delle signore della Casa delle mamme e di quelle che hanno ricevuto i doni, vi ringrazio tantissimo: ci avete aiutato a fare un altro passo verso l’autonomia, verso il sentirsi finalmente a casa. E i sorrisi di oggi ne sono la prova più schiacciante”.
In fondo, non si è trattato solo di frigoriferi, lavatrici o forni: è stata una mano tesa, una carezza concreta, un passo condiviso verso la dignità. E in un mondo spesso distratto, tutto questo fa davvero la differenza.