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Economia e lavoro | 10 aprile 2025, 18:30

Luca Bacini: il ritorno del sito web, perché è (di nuovo) il cuore della strategia digitale

Per anni le aziende hanno inseguito l’ebbrezza dei social media, concentrando su di essi risorse e creatività. Facebook, Instagram, LinkedIn, TikTok, sicuramente strumenti fondamentali per creare awareness, generare lead, gestire community.

Luca Bacini: il ritorno del sito web, perché è (di nuovo) il cuore della strategia digitale

Per anni le aziende hanno inseguito l’ebbrezza dei social media, concentrando su di essi risorse e creatività. Facebook, Instagram, LinkedIn, TikTok, sicuramente strumenti fondamentali per creare awareness, generare lead, gestire community. Ma mentre tutto si spostava sulle piattaforme, il sito web è rimasto indietro, spesso trascurato, percepito come un “canale vetrina” meno dinamico, poco strategico.

Oggi, questo paradigma si sta rapidamente invertendo. Ci rendiamo conto che l’algoritmo cambia le regole ogni giorno e la visibilità organica sui social è sempre più incerta, ecco perché il sito web torna a essere un asset centrale: non solo repository di contenuti, ma spazio proprietario, controllabile e misurabile, su cui costruire una presenza digitale solida, coerente e durevole.

“Il sito web è l’unico spazio digitale che possiamo davvero possedere, progettare e far evolvere secondo le nostre regole. In un ecosistema dove tutto cambia, resta il nostro terreno stabile”, afferma il dott. Luca Bacini project manager MB 4.0.

Un sito ben progettato va oltre il ruolo di biglietto da visita digitale, diventando così uno strumento imprescindibile per il posizionamento, reputazione e personal branding. Permette di definire l’identità del brand in modo chiaro e riconoscibile, costruendo un’esperienza personalizzata, allineata alla propria brand image e coerente lungo tutti i touchpoint del customer journey.

Nell'omnicanalità, ogni interazione deve integrarsi in un ecosistema digitale fluido e il sito è il fulcro di questo sistema, un ambiente che può e deve dialogare con social media, newsletter, campagne adv, strumenti di marketing automation.

“Non basta essere ovunque: bisogna esserci con coerenza. E il sito è ciò che tiene insieme i pezzi, dando senso e struttura alla presenza digitale”, prosegue il dott. Luca Bacini.

Dal punto di vista progettuale, i principi restano quelli fondamentali: usabilità, leggibilità, architettura dell’informazione. Il riferimento al classico Don’t Make Me Think di Steve Krug è ancora valido: l’utente non deve sforzarsi per capire dove cliccare. La regola dei tre clic, tanto semplice quanto efficace, continua a guidare le scelte di chi lavora per ridurre il carico cognitivo e ottimizzare la navigazione.

Ogni sito, oggi, deve essere responsive, accessibile, facilmente aggiornabile e pensato per valorizzare contenuti rilevanti. Ma soprattutto, deve integrarsi con le strategie di comunicazione e marketing, diventando un alleato nella costruzione del funnel e, per i professionisti, è anche un alleato silenzioso nella costruzione dell’autorevolezza digitale.

Anche l’intelligenza artificiale sta entrando con forza in questo scenario. I nuovi tool permettono di personalizzare l’esperienza, ottimizzare percorsi di navigazione, suggerire contenuti, analizzare il comportamento dell’utente per migliorare costantemente la performance del sito.

Insegnare a progettare uno spazio digitale oggi significa guidare nella traduzione di un’identità in architettura, interfaccia, linguaggio. Significa anche trasmettere l’idea che il sito sia un luogo vivo, capace di raccontarci e rappresentarci in modo autentico. Sempre. https://www.lucabacini.it 

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