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Attualità | 09 aprile 2025, 07:01

Caprioli, scontro Provincia di Asti - LAV: il TAR dà ragione agli animalisti

Piano di abbattimento illegittimo, Provincia condannata a spese legali. Le ragioni della Provincia e la reazione della LAV

Caprioli, scontro Provincia di Asti - LAV: il TAR dà ragione agli animalisti

Il TAR Piemonte ha confermato le responsabilità della Provincia di Asti nella decisione di abbattere 1240 caprioli sul territorio.

La sentenza è stata pubblicata la scorsa settimana, quando il TAR ha preso atto che il piano provinciale che aveva previsto l’abbattimento dei caprioli era scaduto il 31 marzo, dichiarando dunque la “sopravvenuta carenza d’interesse” e ribadendo l’azione illegittima svolta dalla Provincia, ora condannata a pagare le spese legali sostenute dalla Lega anti vivisezione (LAV).

 Nel 2024, l’intervento della LAV aveva portato il TAR a sospendere il “Piano straordinario e speditivo di contenimento delle popolazioni stabili di capriolo”.

 “Dopo le due pronunce positive che avevano già sospeso il piano che prevedeva un vero e proprio massacro dei caprioli in provincia di Asti, ora la sentenza del TAR mette definitivamente una pietra tombale sulle velleità animalicide della Provincia, condannandola a rifondere le spese legali sostenute dalla LAV”, ha affermato Massimo Vitturi, responsabile nazionale Area Animali Selvatici LAV.

 Il percorso giudiziario avrebbe, dunque, dimostrato un contrasto tra l’operato della Provincia di Asti e le norme di tutela degli animali selvatici, con dati riportati senza un riscontro scientifico.

  “Il nostro impegno per la tutela degli animali selvatici non si ferma certo con questa vittoria, per la quale ringraziamo per l’assistenza lo studio Fenoglio-Callegari di Torino; continueremo a monitorare gli atti dell’amministrazione provinciale per scongiurare nuove minacce alla vita degli animali selvatici e saremo pronti ad intervenire contro ogni tentativo di utilizzarli per il passatempo sanguinario dei cacciatori”, ha concluso la LAV.

 Dalla Provincia, invece, una spiegazione l’ha data il consigliere con delega alla Caccia, Davide Migliasso, che ha spiegato che il piano di contenimento era una risposta a numerose segnalazioni da parte di comuni, associazioni di categoria e venatorie.

In particolare ha precisato come non sia la Provincia a occuparsi direttamente della caccia, di competenza dell’Ambito Territoriale di Caccia (ATC), ma interviene per il "contenimento della ripopolazione, riproduzione della fauna selvatica, affinché stia all'interno dell'ecosistema naturale".

Dunque, le principali questioni addotte riguardano la prevenzione di danni all'agricoltura, “quindi del settore primario su cui si basa comunque buona parte dell'economia della nostra provincia", e la sicurezza stradale.

 “Sono in corso i censimenti dei caprioli presenti sul territorio provinciale, a fronte dei quali verrà redatto un nuovo Piano contenimento Caprioli che verrà sottoposto entro fine mese presumibilmente all'approvazione del Consiglio eh provinciale - ha dichiarato Migliasso - La fauna selvatica non contenuta comporta dei danni molto rilevanti al settore primario, agricoltura e parallelamente la possibilità di numerosi incidenti stradali; quindi viene meno anche il preservare la salute pubblica dei cittadini che per noi amministrazione provinciale, come anche l'amministrazione comunale, visto che sono anche un sindaco, è una priorità assolutamente fondamentale”.

Francesco Rosso

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