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Attualità | 07 aprile 2025, 15:42

Villafranca, la casa di riposo è salva: un nuovo inizio firmato Leone Rosso

La notizia arriva dopo mesi di angoscia, mobilitazioni e trattative e una raccolta fondi che ha rovesciato le sorti di un destino che sembrava già scritto

Una delle proteste dello scorso autunno

Una delle proteste dello scorso autunno

Sembrava una vicenda senza uscita, destinata a concludersi nel peggiore dei modi, ma la casa di riposo "Venanzio Santanera" di Villafranca d’Asti ce l’ha fatta. Non chiuderà. Il pericolo è stato scongiurato e dal primo maggio sarà la cooperativa Leone Rosso, solida realtà del settore con sede in Valle d’Aosta, a prenderne le redini. 

La notizia arriva dopo mesi di angoscia, mobilitazioni e trattative, e viene accolta con sollievo da operatori, ospiti e cittadini: un piccolo grande miracolo di comunità.

A dicembre scorso la situazione era tutt’altro che rosea. La struttura, da anni commissariata e con i conti in profondo rosso, rischiava concretamente di chiudere entro fine anno. Ma la risposta del territorio è stata sorprendente.

"La comunità ha risposto in maniera superlativa"  aveva commentato allora Vincenzo Gerbi, presidente del comitato cittadino sorto proprio per salvare la casa di riposo. E non si trattava solo di parole: grazie a una raccolta fondi e a un lascito del Comune di Cantarana — destinato proprio ad una struttura per anziani — è stato possibile coprire buona parte dei debiti. 

Il nodo più difficile da sciogliere, però, era quello gestionale. Una struttura piccola, con appena 40 ospiti, fatica ad attirare gestori per via dei margini economici ridotti. Eppure, nonostante le dimensioni ridotte e le incognite, qualcuno ha deciso di credere nel progetto.

Ora è arrivata una svolta che ha il sapore di una rinascita, e che molti già definiscono come il “miracolo di Villafranca”.

La casa di riposo era finita nel caos a partire dall’autunno scorso, con un buco da oltre un milione e mezzo di euro: 900 mila da saldare all’ex gestore Kcs e altri 670 mila dovuti alla banca.

Una situazione che sembrava senza via d’uscita, tanto che la struttura – commissariata già nel 2021 – rischiava concretamente di non superare l’inverno.

 A cambiare le sorti, l’impegno di un gruppo di cittadini guidati dal professor Vincenzo Gerbi. Il comitato ha avviato una raccolta fondi tra la popolazione della val Triversa, riuscendo nell’impresa di ridurre drasticamente il debito.

Redazione

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