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Sanità | 31 marzo 2025, 12:58

Dopo l'aggressione al Pronto Soccorso, Nursing Up chiede "vigilanza urgente"

Il segretario provinciale Mirisola: "Denunciamo carenze dal 2023". Il leader regionale Delli Carri: "Ospedale vulnerabile, non lasciare soli gli addetti"

Dopo l'aggressione al Pronto Soccorso, Nursing Up chiede "vigilanza urgente"

"Serve un potenziamento urgente della vigilanza all’interno degli ospedali. La sicurezza del personale sanitario e dei pazienti non può più attendere". È l'appello forte e chiaro che arriva dal sindacato degli infermieri Nursing Up, per voce del segretario provinciale di Asti, Enrico Mirisola, e del segretario regionale del Piemonte, Claudio Delli Carri.

A riaccendere i riflettori sulla questione sicurezza al Pronto Soccorso dell'ospedale Cardinal Massaia di Asti è stata l'aggressione avvenuta nei giorni scorsi, quando un vigilante è stato colpito da un paziente mentre cercava di difendere una collega del triage. Un episodio che, secondo il sindacato, dimostra l'insufficienza delle misure attuali.

Carenze denunciate da tempo

"Già nel 2023 siamo stati i primi a denunciare la grave carenza di personale di vigilanza", ricorda Mirisola, "e la temporanea chiusura del posto di Polizia all’interno dell’ospedale. Una decisione che aveva esposto ulteriormente operatori e utenti a situazioni di rischio. Dopo varie interlocuzioni siamo riusciti a ottenere la riapertura del presidio, ma solo in determinate fasce orarie". Una soluzione, quest'ultima, evidentemente non risolutiva.

A fargli eco è Claudio Delli Carri, che evidenzia le criticità strutturali della struttura ospedaliera astigiana: "Ci troviamo di fronte a un ospedale con molti accessi, molte vie di uscita, e la sola presenza scaglionata delle forze dell’ordine non è più sufficiente. I vigilantes si sono sempre distinti per la loro capacità di sedare i tumulti, ma non possiamo lasciarli soli, senza risorse e senza rinforzi".

Il sindacato chiede quindi un intervento urgente da parte delle istituzioni per rafforzare la presenza delle unità di vigilanza privata e garantire controlli più estesi e costanti all’interno delle strutture sanitarie piemontesi.

"Chi lavora ogni giorno con impegno e professionalità per prendersi cura degli altri - concludono i segretari Mirisola e Delli Carri - ha il diritto di operare in un ambiente protetto e rispettoso. Gli ospedali devono restare luoghi di cura, non scenari di violenza".

Redazione

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