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Economia e lavoro | 31 marzo 2025, 13:26

Salari troppo bassi e contratto scaduto da 2 anni: 8mila lavoratori piemontesi delle telecomunicazioni in sciopero [VIDEOINTERVISTA]

Ad Asti presidio davanti alla sede Konecta (ex Comdata). "Vogliamo che il nostro lavoro profumi di dignità. Tutto è aumentato tranne il nostro stipendio"

Salari troppo bassi e contratto scaduto da 2 anni: 8mila lavoratori piemontesi delle telecomunicazioni in sciopero [VIDEOINTERVISTA]

 "Vogliamo che il nostro lavoro profumi di dignità". Queste parole semplici ma molto incisive sono il perfetto riassunto di un contratto scaduto da più di due anni e sono le parole di una lavoratrice che da più di 25 anni lavora nel settore delle telecomunicazioni.

Antonella Cappellino, RSU Uilcom Uil e RLS Konecta (ex Comdata) di Asti, con alcuni colleghi e in contemporanea in Piemonte e in tutta Italia, questa mattina ha raccontato il nocciolo di un contratto scaduto da tempo, scioperando per tutta la giornata.

Lo sciopero è stato indetto da  Slc-Cgil, Fistel-Cisl e Uilcom-Uil per chiedere con forza il rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro del settore Telecomunicazioni. "Non possiamo accettare che il confronto sul rinnovo contrattuale sia fermo per responsabilità di alcune aziende leader del settore delle telecomunicazioni", denunciano i sindacati. Se sulle questioni normative si è raggiunto un accordo quasi definitivo, la parte economica rimane un terreno ostico, con un atteggiamento immobile da parte delle Telco di punta. Aziende come Tim e Wind3, secondo i firmatari, celano dietro la narrazione di una presunta crisi economica del settore il rifiuto di riconoscere un doveroso aumento salariale ai lavoratori.

"È tutto aumentato tranne il nostro stipendio per un contratto che è fermo dal 31 dicembre 2022 - rimarca Antonella Cappellino -.Chiediamo il rinnovo del contratto, principalmente per l'aumento salariale, perché la vita è aumentata tantissimo, tutti lo sappiamo, abbiamo gli stipendi più bassi in Europa e andando a rinnovare il contratto noi riusciremo ad arrivare a pari con un'inflazione che ci sta veramente togliendo, io la chiamo dignità, forse anche un po' troppo esagerato, però comunque in ogni caso è nostro, non è un regalo che ci fanno se ci rinnovano il contratto, è una cosa che abbiamo acquisito con il tempo, è un diritto".

Un'azienda, Konecta, che negli anni ha dimezzato i dipendenti e che si occupa di importanti commesse: "Siamo un' azienda di outsourcing, cioè gestiamo  servizi, funzioni e processi per conto di altre  aziende, come banche, finanziarie, poli energetici", ci spiega Cappellino. "Sono orgogliosa di tutti i miei colleghi che questa mattina sono in presidio a Torino. Forti e uniti possiamo raggiungere i nostri obiettivi".

I sindacati, con questa giornata di sciopero, denunciano l'inerzia del governo nel regolare un comparto strategico per il Paese, che negli ultimi dieci anni è stato caratterizzato da aggregazioni e scomposizioni aziendali senza una visione di sviluppo industriale, con la conseguente perdita di oltre un miliardo di ricavi annui. La situazione, spiegano "è aggravata dalla concorrenza eccessiva basata esclusivamente sul ribasso delle tariffe, che ha eroso i margini delle aziende, portando a una drastica riduzione degli investimenti strutturali e lasciando i lavoratori alle prese con fenomeni inflattivi che hanno messo in seria difficoltà il loro potere d’acquisto"

Betty Martinelli

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