E' necessario prestare massima attenzione a telefonate sospette che promettono allettanti opportunità di lavoro o chiedono aggiornamenti su curriculum vitae inviati online. È la cosiddetta "truffa del curriculum", un raggiro sempre più diffuso che, negli ultimi tempi, sta colpendo numerosi cittadini anche nell'Astigiano. Dietro la facciata di un'offerta di impiego o di una richiesta di verifica dati, si nasconde il tentativo subdolo di rubare informazioni personali sensibili o, peggio, denaro.
Come funziona la truffa
Il meccanismo è ormai rodato. La potenziale vittima riceve una chiamata, frequentemente da un call center (a volte con accenti stranieri) o tramite un sistema automatico preregistrato. L'interlocutore, o la voce registrata, fa riferimento a un curriculum inviato dalla persona contattata – magari tempo prima su portali di annunci di lavoro online, rendendo la chiamata apparentemente credibile – o a una generica (e spesso vaga) offerta di impiego.
A questo punto, scatta la trappola: viene richiesto di confermare dati personali (nome, cognome, data di nascita, indirizzo, codice fiscale), di cliccare su un link ricevuto via SMS o email (apparentemente per completare la candidatura o visionare dettagli), di scaricare un allegato, o, nei casi più sfacciati, di effettuare un piccolo pagamento per presunte "spese amministrative", per "sbloccare la candidatura" o per l'acquisto di materiale formativo obbligatorio.
L'obiettivo reale: phishing e frode
L'obiettivo reale dei truffatori, ovviamente, non è offrire un lavoro. Si tratta in realtà di:
- Phishing: Carpire dati personali sensibili, utili per futuri furti d'identità o altre attività illecite.
- Frode finanziaria: Ottenere coordinate bancarie (IBAN) o numeri di carte di credito con la scusa di rimborsi spese o per il pagamento delle "spese amministrative".
- Diffusione malware: Indurre la vittima a installare software malevolo (malware) sul proprio smartphone o computer, cliccando su link o aprendo allegati infetti. Questo malware può poi rubare ulteriori dati o bloccare il dispositivo.
Il raggiro fa leva sulla legittima speranza di chi cerca lavoro, sfruttando un momento di vulnerabilità e utilizzando come pretesto i curriculum vitae che molti caricano online.
Come riconoscere la truffa (e difendersi)
La diffidenza è la prima e più importante arma di difesa. Ecco alcuni consigli pratici, valevoli anche in molteplici altri casi di tentati raggiri:
- Non fornire mai dati personali sensibili (codice fiscale, documenti d'identità), bancari o password al telefono o via email/SMS a seguito di contatti non richiesti o non verificati.
- Verificare sempre l'identità dell'interlocutore: Chiedere il nome dell'azienda, il nome del selezionatore, un numero di telefono fisso o un indirizzo email aziendale verificabile. Effettuare una ricerca online sull'azienda.
- Diffidare da offerte troppo generiche o troppo allettanti, specialmente se non si ricorda di aver inviato una candidatura specifica.
- Non cliccare MAI su link sospetti ricevuti via SMS o email, né scaricare allegati non attesi.
- Nessuna azienda seria chiede denaro per un colloquio, per visionare un'offerta, per materiale formativo preliminare o per "spese amministrative".
- Se la chiamata sembra sospetta, interrompere la conversazione.
In caso di dubbio o se si ritiene di essere stati vittima di una truffa, è fondamentale segnalare l'accaduto alle autorità competenti, contattando il Numero Unico di Emergenza 112 o la Polizia Postale e delle Comunicazioni, specializzata in questo tipo di indagini.