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Al Direttore | 29 marzo 2025, 13:44

Durissimo j'accuse di Asti Pride: "Il Comune va a braccetto con l’omobiatransfobia"

Una nota stampa dell'associazione denuncia il presunto immobilismo dell'Amministrazione contro la violenza omofobica, nonostante ripetute richieste dal 2019

Il direttivo Asti Pride con La Pina, voce e volto noto di Radio Deejay, madrina della scorsa edizione del Pride (ph. Merfephoto - Efrem Zanchettin)

Il direttivo Asti Pride con La Pina, voce e volto noto di Radio Deejay, madrina della scorsa edizione del Pride (ph. Merfephoto - Efrem Zanchettin)

Un altro caso di violenza omofobica, famigliare, che ha visto addirittura l’ingaggio di un picchiatore ha colpito la nostra città (il riferimento è alla recente condanna di un astigiano 75enne, che aveva assunto un 'picchiatore' per provocare lesioni al figlio omosessuale, ndr.) L’ennesima violenza che, questa volta è sui giornali, ma che abbiamo già visto e vediamo decine di volte, giornalmente, che si ripete e alimenta inarrestabile in città. 

Violenza che va a sommarsi a tutte quelle per cui dal 2019 chiediamo all’amministrazione di prendere provvedimenti, istituendo la Rete Ready ad Asti e rafforzando in personale, strumenti e formazione il nodo antidiscriminazione. 

Una violenza non diversa da quel mare di odio che è ricaduto sulla nostra associazione la scorsa estate ed è scaturito in migliaia di commenti violenti, minacce di morte, insulti e provocazioni e per cui nessuna istituzione ha speso nemmeno una parole, figuriamoci un gesto.

Una giunta che in più occasioni ha dimostrato di non voler affrontare queste violenze sistemiche che continuano a perpetuarsi nella realtà cittadine, un’assessora ai servizi sociali che è stata bloccata dai colleghi di partito quando ha provato ad adempiere all’adesione alla Rete Ready, un Sindaco che troppe volte ha preso sul personale le nostre richieste, non riuscendo a scindere le antipatie sue personali dalle responsabilità che il suo ruolo gli imporrebbe in quanto primo cittadino.

Noi continuano a chiedere all’amministrazione di attivarsi per arginare il problema, anche se crediamo che l’amministrazione si è da troppo dimostrata lassista e complice, vuoi per gola di voti vuoi per profonde radici bigotte e omotransfobiche insite nei più insospettabili. 
Non è così? Ci dimostri il contrario.

Chiediamo però anche che le altre realtà istituzionali e non presenti sul territorio si attivino subito per arginare, se ancora possibile, la piaga dell’omobiatransfobia nel nostro Paese.

Asti Pride

Al direttore

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