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Economia e lavoro | 28 marzo 2025, 18:06

Sciopero nazionale delle Telecomunicazioni il 31 marzo: lavoratrici e lavoratori in piazza per il rinnovo del CCNL

Presidio anche presso la sede Konecta di Asti dove i lavoratori daranno voce alle loro richieste

Un precedente presidio alla ex Comdata

Un precedente presidio alla ex Comdata

Le segreterie nazionali di Slc-Cgil, Fistel-Cisl e Uilcom-Uil hanno proclamato per il 31 marzo 2025 una giornata di sciopero dell’intero turno di lavoro. Il motivo della protesta è chiaro: chiedere con forza il rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro del settore Telecomunicazioni, scaduto da oltre due anni e bloccato in una fase di stallo dal dicembre 2024.

"Non possiamo accettare che il confronto sul rinnovo contrattuale sia fermo per responsabilità di alcune aziende leader del settore delle telecomunicazioni", denunciano i sindacati. Se sulle questioni normative si è raggiunto un accordo quasi definitivo, la parte economica rimane un terreno ostico, con un atteggiamento immobile da parte delle Telco di punta. Aziende come Tim e Wind3, secondo i firmatari, celano dietro la narrazione di una presunta crisi economica del settore il rifiuto di riconoscere un doveroso aumento salariale ai lavoratori.

"Le dichiarazioni pubbliche, fatte tramite la stampa, da alcune aziende capofila del settore risultano offensive: si parla di difficoltà economiche senza considerare gli sforzi enormi compiuti dalle lavoratrici e dai lavoratori in questi anni", sottolineano le segreterie sindacali. Al contempo, i sindacati denunciano l'inerzia del governo nel regolare un comparto strategico per il Paese, che negli ultimi dieci anni è stato caratterizzato da aggregazioni e scomposizioni aziendali senza una visione di sviluppo industriale, con la conseguente perdita di oltre un miliardo di ricavi annui.

La situazione è aggravata dalla concorrenza eccessiva basata esclusivamente sul ribasso delle tariffe, che ha eroso i margini delle aziende, portando a una drastica riduzione degli investimenti strutturali e lasciando i lavoratori alle prese con fenomeni inflattivi che hanno messo in seria difficoltà il loro potere d’acquisto. "Per anni abbiamo sollecitato aziende e governi con proposte concrete volte alla salvaguardia del settore e dell’occupazione: non si può più aspettare", ribadiscono i rappresentanti sindacali.

Le proteste del 31 marzo saranno accompagnate da manifestazioni territoriali. In particolare, è previsto un presidio presso la sede di Konecta ad Asti, dove lavoratrici e lavoratori si riuniranno per dare voce alla loro rabbia e alle loro richieste. Nel frattempo, sono in corso assemblee sindacali in tutta Italia per coinvolgere il personale e spiegare nei dettagli le motivazioni dello sciopero.

“I dipendenti delle telecomunicazioni sono il vero motore di questo settore. Meritano un contratto che restituisca dignità economica e riconosca i sacrifici compiuti in questi anni difficili”, concludono Slc-Cgil, Fistel-Cisl e Uilcom-Uil.

Per dare un segnale forte e chiaro alle aziende, al governo e all’intero Paese, i sindacati invitano tutte le lavoratrici e i lavoratori a partecipare alle manifestazioni.

Redazione

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