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Eventi | 24 marzo 2025, 10:10

Una statua e riconoscimenti per il santo sociale Giuseppe Marello a San Martino Alfieri. Festa, riflessioni e progetti futuri

Cerimonia alla presenza di tre vescovi e il presidente della Regione Alberto Cirio. Il sindaco Gamba: "Il suo un messaggio sempre attuale"

Il presidente Cirio e il sindaco Gamba

Il presidente Cirio e il sindaco Gamba

Una festa considerata anche un simbolo di condivisione con tutta la comunità del piccolo e bel paese di San Martino Alfieri, quella di ieri pomeriggio che,  in occasione del 130esimo anniversario della scomparsa di San Giuseppe Marello, ha inaugurato la statua dedicata al "santo sociale", fondatore degli Oblati di San Giuseppe.

La posa è avvenuta con una solenne concelebrazione presieduta dal vescovo Marco Prastaro e l'organizzazione del Comune, degli Oblati di San Giuseppe, della parrocchia e del Cif (con la referente locale Mariuccia Saracco Camisola) . Ma a portare i loro messaggi e a concelebrare anche il vescovo emerito di Asti, Francesco Ravinale e il vescovo di Acqui (e successore di San Giuseppe Marello), monsignor Luigi Testore.

Anche le istituzioni hanno voluto ricordare un santo che si è dedicato molto alla formazione e ai giovani, mantenendo sempre una grande umiltà. Era presente infatti anche il presidente della Regione, Alberto Cirio ,che ieri ha vissuto un pomeriggio nell'Astigiano e il vicepresidente della Provincia di Asti, Simone Nosenzo.

Decisamente soddisfatto il sindaco di San Martino Alfieri, Andrea Gamba: "La comunità ha risposto molto bene, non era solo l'inaugurazione di una di una statua per ricordare un personaggio illustre di San Martino come il santo, ma voleva essere un momento di condivisione di questa festa con la comunità e così è stato. La statua diventi un messaggio per attualizzare la figura del fondatore degli Oblati. Lui era un santo sociale, una persona forse che è stata schiacciata da altri santi più importanti come  Giovanni Bosco, San Domenico Savio o Cafasso, ma che ha tenuto il suo spazio, ha tenuto il suo ruolo nell'epoca della chiesa e nella storia della metà di fine Ottocento"

Un momento che farà crescere anche la collaborazione con gli  Oblati che hanno sede a San Martino. La cascina dove il santo è cresciuto è stata acquistata e parzialmente ristrutturata e ci sono altri progetti in corso. "Siamo a disposizione - rimarca il sindaco - per costruire un percorso di collaborazione fatto di presenza, di crescita anche dal punto di vista turistico per quello che può rappresentare la figura importante come quella del santo".

Betty Martinelli

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