Dopo il successo dello scorso anno, Calamandrana si prepara a rivivere la tradizione del “Cantè j’euv”, la questua cantata tipica del periodo pasquale, che tornerà l’11 aprile con un percorso tra i cortili del paese, partendo dalla piazza centrale.
Per approfondire le radici storiche e culturali di questa antica usanza contadina, la biblioteca di Calamandrana e l’associazione Le colline della cultura hanno organizzato un incontro con il professor Piercarlo Grimaldi, antropologo ed ex rettore dell’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo. L’appuntamento è fissato per martedì 1 aprile, alle ore 19.30 presso l’agriturismo La Viranda di Valle San Giovanni.
L’incontro, a ingresso libero, sarà introdotto da un piccolo buffet, mentre alle 21 inizierà la conferenza di Grimaldi, che guiderà il pubblico alla scoperta del calendario rituale contadino delle colline piemontesi. Come spiega Liliana Gatti, presidente della biblioteca, l’obiettivo è comprendere “attraverso il canto e il rito, i modi di pensare, di essere e di vivere di una comunità”.
Il Cantè j’euv, infatti, affonda le sue radici nella cultura popolare, quando gruppi di giovani andavano di casa in casa, cantando e ricevendo in cambio uova e altri doni. Una tradizione di condivisione e festa, che oggi Calamandrana vuole riscoprire e valorizzare.
Nato a Cossano Belbo, Grimaldi ha dedicato la sua carriera allo studio delle tradizioni popolari e della memoria culturale del territorio. È stato docente di Discipline Demoetnoantropologiche all’Università del Piemonte Orientale e ha guidato l’Università di Scienze Gastronomiche dal 2011 al 2017. Attualmente, è presidente dell’associazione Astigiani, impegnata nella conservazione della memoria storica dell’Astigiano. Tra le sue numerose pubblicazioni, spicca il progetto “I Granai della memoria”, realizzato con Davide Porporato e Carlin Petrini, dedicato alla salvaguardia della cultura contadina delle Langhe.