Attualità - 21 marzo 2025, 18:07

Il generale Antonio Borgia ospite del Rotary di Asti sul dialogo Stato-mafie

Relatore alla conviviale ha affrontato diversi argomenti sul tema e toccato casi del nostro Paese

Antonio Borgia con Alberto Bazzano

 Il Rotary Club Asti ha ospitato nell'ultima conviviale, il socio Antonio Borgia, generale a riposo e membro del comitato scientifico dell’Osservatorio provinciale antimafia.

Il relatore, già comandante provinciale della Guardia di Finanza, ha parlato del “dialogo Stato-mafie” compiendo un excursus storico dei numerosi casi in cui – come si ricava dagli atti di svariati processi e di commissioni parlamentari nonché da ricerche di studiosi ed esperti – sono stati accertati o segnalati rapporti fra esponenti dello Stato e personaggi legati alla criminalità di stampo mafioso, ad iniziare dal periodo precedente l’unità d’Italia.

Borgia ha ricordato come lo storico Giuseppe Carlo Marino nel suo libro “Storia della mafia” descriva ben tre diverse fasi storiche in Italia riguardanti la trattativa Stato-mafia; ha parlato della richiesta di collaborazione avanzata dal governo americano a “cosa nostra” in occasione dello sbarco in Sicilia nel 1943; ha rievocato gli accordi per la cattura del bandito Salvatore Giuliano, a metà del secolo scorso; il depistaggio nelle indagini per l’omicidio del giornalista Peppino Impastato, avvenuto nel 1978; ha ricordato come responsabilità mafiose aleggino nel rapimento di Aldo Moro, del 1978, e nel sequestro dell’allora assessore regionale campano Ciro Cirillo, del 1981.

È stata rievocata la figura di Salvo Lima, discusso deputato democristiano andreottiano ed ex sindaco di Palermo, assassinato nel 1992 e ripercorsi i processi per concorso esterno in associazione mafiosa a Giulio Andreotti, per sette volte presidente del Consiglio, e a Marcello Dell’Utri, stretto collaboratore di Silvio Berlusconi;.

Durante la serata è stato affrontato il  procedimento penale relativo ai contatti fra il Ros dei Carabinieri e i vertici di “cosa nostra” analizzando le sentenze dei diversi gradi di giudizio, fino alla recente assoluzione ad opera della Cassazione, Borgia ha tratteggiato la missione in Sicilia del terrorista Paolo Bellini per recuperare opere d’arte in mano ai mafiosi e citato numerose altre vicende di mafia in cui sono rimasti coinvolti alti funzionari dello Stato. 

Gli interessanti quanto preoccupanti argomenti hanno stimolato, al termine della relazione, numerose domande da parte dei presenti, allarmati anche per la radicata presenza delle organizzazioni mafiose nelle regioni settentrionali del nostro Paese, ben evidenziata dal relatore. A fine serata il presidente del Rotary, Alberto Bazzano, ha ringraziato il generale Borgia per l’opera di sensibilizzazione svolta in merito al pericolo mafioso.

Redazione