Gli autovelox fisso sono sempre più fonte di incertezza giuridica e di potenziali problemi finanziari per i Comuni. I numerosi casi di ricorsi vinti in tutta Italia a causa della mancata omologazione di molti dispositivi fissi hanno generato ampio confronto. Anche nell’Astigiano la questione è al centro del dibattito, tra alcune sentenze di giudici di pace che hanno annullato delle sanzioni e amministratori locali che difendono l'utilizzo degli autovelox come fondamentale strumento di sicurezza.
L’episodio più recente, risalente a un paio di settimane fa, riguarda un automobilista castagnolese che si è visto annullare una multa per eccesso di velocità rilevata da un autovelox posizionato sulla SS 231, a pochi chilometri dal confine tra l'astigiano e l'albese. Il giudice di pace ha accolto il ricorso perché l'ente che ha elevato la multa (ovvero la Comunità Collinare Tra Langa e Monferrato) non ha fornito la prova dell'avvenuta omologazione dell'apparecchio, ma solo quella della più generica approvazione.
Un problema, quello della distinzione tra "omologazione" e "approvazione", che la Corte di Cassazione ha più volte chiarito, stabilendo che solo la prima rende valida la multa (sentenze n. 10505/2024, 20492/2024, 20913/2024 e n. 6579/2023).
La prefettura: "A breve un decreto chiarificatore"
"C'è stato un picco di ricorsi dopo la prima sentenza della Cassazione - conferma il dottor Renzo Remotti, dirigente della Prefettura di Asti, da noi interpellato a riguardo - Ma la situazione è complessa e in evoluzione. A livello nazionale, c'è un dibattito in corso sull'interpretazione dell'art. 142, comma 6, del Codice della Strada, che richiede l'omologazione per gli strumenti di rilevamento della velocità. Alcuni giudici di pace tendono ad accogliere i ricorsi, basandosi sulla lettera della legge e sulle sentenze della Cassazione. Altri, invece, equiparano l'omologazione all'approvazione, come indicato dalla circolare del Ministero dell'Interno del gennaio 2025". “Tuttavia - come sottolinea il funzionario - la stessa Cassazione è tornata sui suoi passi nel febbraio 2025, con una nuova sentenza che, di fatto, equipara l'approvazione all'omologazione, ritenendo sufficiente la prima”.
Per fare piena chiarezza è operativo al ministero dei Trasporti un tavolo tecnico, che sta lavorando a un nuovo decreto ministeriale che dovrebbe essere pronto entro maggio o giugno. “Confidiamo che chiarisca definitivamente la questione - aggiunge Remotti - ma naturalmente per valutarlo sarà fondamentale leggere come verrà materialmente scritto, per capire se ci sarà una sorta di validità retroattiva o un termine temporale pregresso per l'eventuale non applicabilità dell'obbligo".
In attesa del nuovo decreto, la Prefettura di Asti, per ora, continua a rigettare i ricorsi basati esclusivamente sulla mancanza di omologazione, rifacendosi alla circolare del Ministero dell'Interno, valutando caso per caso i restanti.
Nargi (Comandante Polizia Provinciale): "La chiarezza è necessaria, ma i nostri apparecchi sono a norma"
"C'è un dibattito a livello nazionale sull'interpretazione della norma", rimarca anche Silvio Nargi (nella foto sottostante), comandante della Polizia Provinciale di Asti, riferendosi a sua volta alla circolare ministeriale del gennaio scorso e all’atteso decreto previsto per l’estate.
Al netto di ciò, il comandante tiene comunque a precisare che, dal punto di vista tecnico, i velox gestiti dalla Provincia di Asti “sono tutti di ultima generazione e hanno un intervallo di errore pari quasi a zero". Attualmente, sulla rete stradale di competenza della Provincia, sono attivi otto autovelox fissi, a cui si aggiungerà a breve, presumibilmente "verso aprile/maggio", un tutor per il rilevamento della velocità media sulla SP 458.
Nargi sottolinea anche l'importanza di questi strumenti per la sicurezza stradale, ricordando come le entrate derivanti dalle sanzioni (tra i 5 e i 7 milioni di euro all'anno, per quanto concerne l’ente Provincia) siano vincolate per legge a interventi finalizzati a incrementare la sicurezza come ad esempio per la manutenzione delle strade: "Abbiamo 1500 km di strade e stiamo asfaltando a tappeto. È chiaro che queste risorse sono fondamentali. Non si tratta di 'fare cassa', ma di reinvestire per la sicurezza”, sottolinea.
Cavallero (sindaco di Costigliole d’Asti): "Salvano vite, non sono lì per far cassa"
Enrico Alessandro Cavallero, sindaco di Costigliole d'Asti, difende con forza l'utilizzo dell'autovelox, in particolare quello installato in località Motta, sulla SS 231: "È un rettilineo dove, prima che venisse installato il velox, purtroppo si registrava una media di un morto all'anno. Da quando c'è, non ci sono più stati incidenti mortali. Questo dimostra incontrovertibilmente che non è uno strumento per fare cassa, ma per salvare vite. Le polemiche sono inutili: i dati parlano chiaro".
Cavallero ricorda come il Comune di Costigliole abbia investito anche in altre misure per la sicurezza: "Siamo stati uno dei primi Comuni a istituire la zona 30. Abbiamo fatto dossi dove possibile e passaggi pedonali rialzati dove i dossi non si potevano fare, come alla Motta. Abbiamo adottato tutte le precauzioni che lo Stato ci consente. Ma ricevo continuamente richieste di cittadini che chiedono interventi per la sicurezza, come al Molino Vecchio o a Sabbionassi (due aree frazionali del paese, ndr.), perché le auto vanno troppo forte".
Riferendoci invece all’impiego del denaro derivante dalle sanzioni, che anche qui naturalmente deve essere reinvestito in manutenzione e sicurezza, fa fatta una doverosa precisazione: fino al 31 dicembre scorso Costigliole era parte integrante della Comunità Collinare “Tra Langa e Monferrato”. Di conseguenza, mentre prima gli introiti dei tre velox fissi (posizionati uno in frazione Motta, uno in frazione Boglietto e uno sul rettilineo di Valle Tanaro che porta verso Castagnole delle Lanze) venivano ripartiti proporzionalmente tra i membri della Comunità, ora tutto il denaro correlato le sanzioni dei due velox presenti sul territorio comunale saranno reinvestiti direttamente sul territorio.
“Teniamo conto che quello di Costigliole è un territorio particolarmente esteso - rimarca il sindaco - Basti pensare che abbiamo 12 frazioni e praticamente tre paesi in uno (riferimento alle frazioni Motta e Boglietto, particolarmente ampie e popolose, ndr.) Ma, soprattutto, ricordiamoci che abbiamo circa 150 chilometri di strade comunali asfaltate, oltre ad una trentina non asfaltate che comunque necessitano di manutenzione, per cui è evidente come questi importi siano importanti per garantire la sicurezza e la manutenzione del nostro territorio. Voglio precisare e chiarire ancora una volta che non li usiamo per finanziare manifestazioni o per altri fini, ma li reinvestiamo interamente per la viabilità e la sicurezza”.
Mancuso (sindaco di Castagnole delle Lanze): "Entrate fondamentali per i piccoli Comuni"
Argomentazioni pienamente condivide anche da Carlo Mancuso, consigliere provinciale, sindaco di Castagnole delle Lanze e presidente della Comunità Collinare “Tra Langa e Monferrato”: "I velox servono per la sicurezza, non per far fare cassa ai Comuni. E comunque vorrei anche sottolineare che la loro specifica collocazione non è una decisione presa dai sindaci, ma delle autorità competenti, che valutano i punti critici in base a criteri oggettivi. Io, come sindaco, posso anche chiedere di mettere un velox in un certo punto, ma se i rilievi tecnici dicono che non è possibile, non si mette".
Chiarito questi aspetti, il primo cittadino di Castagnole delle Lanze focalizza l’attenzione su un altro tema, correlato e molto rilevante, il rispetto delle regole: “Capisco il fastidio degli automobilisti, ma bisogna entrare nell'ottica che le regole vanno rispettate. E se c'è un certo limite di velocità, c'è un motivo ed è correlato la sicurezza. Per cui, se un automobilista viene sanzionato per aver violato la norma, non vedo motivo per appellarsi. Senza contare che non so quanto convenga, in termini di tempo e di denaro speso, fare ricorso per sanzioni di piccole entità con il rischio che le domande non vengano neppure accolte”.
Infine il sindaco evidenzia un altro problema fondamentale: le difficoltà finanziarie con cui si trovano quotidianamente a fare i conti i piccoli Comuni e le Comunità Collinari: “Qual è l'ente che finanzia le Comunità Collinari? Non c'è un ente statale, provinciale o regionale che le finanzi. I proventi degli autovelox, ripartiti tra i Comuni membri della Comunità in base a criteri prestabiliti, servono anche per pagare i vigili, i cantonieri... a far funzionare la comunità. Non sono un modo per arricchirsi, ma una necessità per garantire i servizi essenziali. Senza quei fondi, probabilmente dovremmo lasciare a casa 10 persone".