Agricoltura - 20 marzo 2025, 10:40

Oltre settecento agricoltori astigiani a Parma per chiedere un’Europa diversa e più coraggiosa

“Facciamo luce”: la manifestazione firmata Coldiretti di mercoledì 19 marzo: numeri importanti che hanno concorso alle 5mila presenze del Piemonte e alle ben 20mila provenienti da tutta Italia,

Un momento della manifestazione

Mercoledì 19 marzo ha segnato una giornata di grande partecipazione e impegno per gli agricoltori astigiani, che hanno risposto in massa all’appello di Coldiretti. Oltre 700 rappresentanti del territorio si sono uniti a una folla di 20mila agricoltori provenienti da tutta Italia, radunandosi a Parma per una manifestazione dal titolo emblematico: “Facciamo luce”. L’obiettivo? Difendere la salute dei cittadini, promuovere un’Europa più coraggiosa e chiedere rigore scientifico nella valutazione dei cibi prodotti in laboratorio.

Il corteo, un fiume giallo di bandiere Coldiretti, tricolori italiani e vessilli dell’Unione Europea, ha attraversato le vie di Parma per raggiungere la sede dell’Efsa, l’Agenzia europea per la Sicurezza Alimentare. Un’immagine potente, che ha simboleggiato l’unione tra tradizione agricola, identità nazionale e appartenenza europea. Tra gli slogan più significativi, spiccavano messaggi come “Cibo dalle campagne non dai laboratori”, “I cittadini europei non sono cavie” e “L’Europa ci serve come il pane”, a testimonianza di un’Europa vista come opportunità, ma da riformare per renderla più equa e attenta alle esigenze dei suoi cittadini.

Le richieste di Coldiretti: più ricerca e meno burocrazia

La Presidente di Coldiretti Asti, Monica Monticone, ha sottolineato l’importanza di un’Europa che sappia ascoltare le esigenze reali della gente, anziché cedere alle pressioni delle lobby e delle multinazionali. L’Europa è un valore irrinunciabile, ma deve cambiare passo”, ha dichiarato. “Serve un’Europa più forte, più coraggiosa e meno burocratica, che difenda l’identità di ogni Stato e garantisca la sicurezza alimentare dei cittadini”.

Il Direttore di Coldiretti Asti, Giovanni Rosso, ha ribadito la necessità di studi clinici e preclinici rigorosi prima di autorizzare i cibi cellulari e di fermentazione di precisione. Non siamo contro il progresso, ma la salute dei cittadini e la tutela del nostro modello agroalimentare devono rimanere priorità assolute”, ha spiegato.

Dialogo con l’Efsa: trasparenza e fiducia

I vertici di Coldiretti, Ettore Prandini e Vincenzo Gesmundo, sono stati ricevuti dai rappresentanti dell’Efsa, che hanno garantito il loro impegno per una maggiore trasparenza nel processo di valutazione dei nuovi prodotti alimentari. “Abbiamo apprezzato la disponibilità al dialogo e la volontà di chiarire le procedure”, ha commentato Rosso. Continueremo a lavorare per rafforzare il ruolo dell’Efsa e garantire che ogni innovazione sia valutata con il massimo rigore scientifico”.

La manifestazione non è stata solo una protesta, ma anche un’occasione per lanciare messaggi positivi. Tra i cartelli, spiccavano slogan come “Coltiviamo un futuro di pace” e “Stop alle guerre militari e commerciali”, a dimostrazione di un’agricoltura che vuole essere motore di sviluppo sostenibile e di coesione sociale.

Redazione