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Scuola | 19 marzo 2025, 15:02

Manca il tempo pieno nelle scuole astigiane. Le riflessioni dei consiglieri del Partito Democratico

"Le famiglie sono lasciate sole con costi e difficoltà", lamentano Ferlisi, Sutera, Miravalle, Vercelli

Immagine generica creata con l'ausilio dell'AI

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Ad Asti, circa un terzo delle scuole elementari non offre il tempo pieno, lasciando molte famiglie senza un supporto adeguato. 

Se in passato era sufficiente il lavoro di uno dei genitori per garantire una vita dignitosa e l’aiuto dei nonni era un punto di riferimento, oggi la realtà è ben diversa. L’età pensionabile è stata progressivamente posticipata e, per chi accede alle pensioni anticipate, l’assegno spesso non è sufficiente a coprire le spese. Anche chi ha lavorato per l’intera vita si trova a dover affrontare difficoltà economiche.

 Senza il tempo pieno, molte famiglie devono rivolgersi a servizi privati di doposcuola, con costi che possono arrivare fino a 250 euro al mese. Questa situazione crea una disparità inaccettabile: il diritto a un’istruzione di qualità non può dipendere dalle possibilità economiche delle famiglie. Il tempo pieno non è solo una questione di organizzazione, ma anche di equità e di miglioramento dell’apprendimento, garantendo ai bambini più ore di studio, attività educative e una crescita più equilibrata. Anche nelle scuole dell’infanzia il problema è evidente.

 Il Comune di Asti sta lavorando per ampliare l'offerta dei servizi per la prima infanzia, con particolare attenzione al prolungamento degli orari e all'apertura di nuove sezioni negli asili nido, cercando di rispondere alle esigenze delle famiglie ma occorre un maggiore impegno per migliorare la conciliazione tra vita lavorativa e familiare. L'amministrazione comunale, in collaborazione con la Regione Piemonte, sta investendo risorse per sostenere questi interventi. Tuttavia, la domanda supera ancora l’offerta, lasciando scoperti molti bambini e creando difficoltà per i genitori che lavorano. È urgente un piano di potenziamento del tempo pieno e dei servizi per l’infanzia. Le famiglie non devono essere costrette a scegliere tra il lavoro e l’educazione dei propri figli. È anche vero che esiste un dibattito pedagogico sulla durata ottimale del tempo scolastico, con alcune posizioni che sostengono l'importanza del tempo libero e delle attività extrascolastiche. In sintesi, la diffusione del tempo pieno è influenzata da una combinazione di fattori storici, economici, organizzativi e pedagogici.

 Affrontare queste sfide richiede un impegno congiunto da parte delle istituzioni, delle scuole e delle famiglie. Chiediamo che l’amministrazione, la Regione, il mondo scolastico intensifichino gli sforzi affinché ogni bambino abbia accesso a un’istruzione adeguata e ogni famiglia possa contare su un sistema scolastico all’altezza delle reali necessità della società di oggi.

 M. Ferlisi, M.Miravalle, R.Vercelli, L.Sutera (Gruppo Consiliare Partito Democratico città di Asti)

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