/ Attualità

Attualità | 19 marzo 2025, 15:23

Il mondo del tamburello e della musica ricorda Aldo "Cerot" Marello: questa sera rosario, ultimo saluto giovedì a Revigliasco

Il presidente della Federazione italiana tamburello: "Il suo segreto era l'amore per questo sport". L'Unione compositori: "Ha coniugato musica e sport ad alto livello"

Aldo Marello alla sgambata di Capodanno (MerfePhoto)

Aldo Marello alla sgambata di Capodanno (MerfePhoto)

Un campione nella vita, nel lavoro e nelle passioni, un personaggio amatissimo nell'Astigiano e che sarà salutato per l'ultima volta domani nella sua Revigliasco.

Aldo Cerot Marello, trovato senza vita in casa, ieri, era un personaggio aggregatore, conosciuto, stimato, poliedrico, dalle mille anime artistiche ma non solo. I social sono colmi di testimonianze di affetto e amicizia nei suo confronti, come dimostrano anche le centinaia di commenti sotto il nostro articolo postato su Facebook.

Dal suo essere campione mondiale di tamburello, al suo lavoro di impiegato all'Asl di Asti, un lavoro che lo teneva sempre a contatto con il pubblico, alla sua grande passione per la musica, si è creato un vero mito. Un mito che sta per salutarci definitivamente con il rosario questa sera alle 20.30 e il funerale di domani alle 14.30 a Revigliasco, prima di raggiungere il tempio crematorio. 

I ricordi

In tanti stanno inviando ricordi e saluti ad iniziare dalla Federazione italiana palla tamburello con una nota.

Nella serata in cui lo collocai nella Hall of fame del nostro sport, lessi dal suo libro 'Gli anni in tasca – Storie di gente di collina' queste parole: ‘un segreto c’è, nel mio caso, si chiama da sempre solamente Amore, con la lettera maiuscola, per una fede senza limiti verso un gioco, per me divertimento totale, chiamato tamburello. Un attrezzo che mi ha permesso di non essere uno dei tanti affezionati ma credo, con orgoglio e non falsa modestia, di essere un praticante estremo’.
Eccolo qui il mio Cerot: si è guadagnato questa fama imperitura non solo per la sua bravura tecnica ma per il suo modo di essere unico e per il suo stile inimitabile. Ciao Aldo, ciao mitico Cerot".

 Le parole sono di Edoardo Facchetti, presidente della Federazione che saluta così il “Maradona del Tamburello” come è stato soprannominato Aldo ‘Cerot’ Marello, campione di numerosi scudetti nel tamburello e inserito nel dicembre 2023 nella Hall of Fame del tamburello. La notizia della sua improvvisa scomparsa,  ha immediatamente fatto il giro di tutti i luoghi vicini al tamburello, proprio a pochi giorni dall’avvio della stagione agonistica 2025.

Tra i primi a ricordare il “Cerot” anche Mimmo Basso, amico d'infanzia, concittadino nonché compagno di squadra negli anni '70 e attuale presidente del Comitato Provinciale della Federazione Tamburello. “Lo ricordo innanzitutto come un amico speciale con il quale ho trascorso la giovinezza. Era molto più di un compagno di squadra: i miei genitori a Revigliasco avevano l’alimentari e tabaccheria nella piazza e il papà e la mamma di Aldo la macelleria a 50 metri di distanza. Quindi ho iniziato a frequentarlo da quando avevo 5 anni e ci siamo visti praticamente tutti i giorni fino a quando mi sono sposato e trasferito. Inoltre abbiamo condiviso esperienze tamburellistiche giocando insieme nel Viarigi scudettato del 1974 e poi a Casale nel 1976. Venerdì, nel corso della presentazione della Stagione 2025 di tamburello in programma a Montegrosso, lo ricorderemo come merita.” 

A stringersi intorno alle figlie di Cerot, Ilaria ed Erika, sono tanti giocatori di ieri e di oggi, appassionati e tifosi ma anche i molti che lo conoscevano anche per le sue doti artistiche che mostrava al pubblico durante le esibizioni della Super Cerot Band con la quale ha portato a termine centinaia di date. Non poteva mancare anche il messaggio del presidente del Comitato regionale della Federazione Italiana Palla Tamburello Riccardo Bonando. 

Con Aldo se ne va un pezzo importante della storia di questo sport e di questo nostro piccolo mondo. Come giocatore lo vidi ormai verso fine carriera, ma si vedeva dalla facilità del colpo e dalle doti tecniche non comuni, il fuoriclasse che era stato e che tutti raccontavano. Ricordo da spettatore, una finale del Torneo a Muro, lui con la maglia del Castell'Alfero, accarezzare la prima palla come nessun altro, lasciando senza parole pubblico e avversari. Grazie alla sua prima pubblicazione, "Chiamatemi Cerot", scoprii, tra aneddoti, personaggi e bellissime foto, quella che era stata l'epoca d'oro del tamburello. Simpaticamente, penso, che in compagnia di Sandro Vigna, Pinot, Conrotto, Quilico e tanti altri, lassù, ci sarà da divertirsi. Ciao Cerot".

Anche l'assessore alla Cultura del Comune di Asti, Paride Candelaresi, ricorda Aldo: "È mancato Aldo Marello, uomo di musica e di sport. Porgo le mie più sentite condoglianze alla famiglia. Ciao Cerot, grazie per quello che hai fatto per questa città".

Ma a ricordare Cerot anche l'Unione nazionale compositori librettisti autori Milano,  "ha saputo coniugare musica e sport ad alto livello. Alla sua famiglia, sentite condoglianze", scrive  Alfredo Gallo.

"Ho tanti cari ricordi con Cerot e sua figlia Ilaria. Era sempre un piacere incontrarlo e scambiare due parole con lui.  Ci lascia un uomo con una immensa passione per la musica, tanta grinta e una simpatia innata. Tra i suoi brani oggi riascolterò 'Luna in crisi' per me uno tra i pezzi più significativi della sua discografia. Grazie Aldo, hai lasciato un'impronta nella mia vita e ti ricorderò per sempre", scrive Andrea Mattana Renon presidente Associazione Echi d'Infinito .

"Aldo....nacque così...la tua SuperCerotBand....e noi faremo in modo di ricordarti per sempre anche in musica....R.I.P. Cerot", scrivono gli amici della band.


 

Betty Martinelli

TI RICORDI COSA È SUCCESSO L’ANNO SCORSO A MARZO?
Ascolta il podcast con le notizie da non dimenticare

Ascolta "Un anno di notizie da non dimenticare 2024" su Spreaker.
Prima Pagina|Archivio|Redazione|Invia un Comunicato Stampa|Pubblicità|Scrivi al Direttore|Premium