Attualità - 18 marzo 2025, 15:17

Paesaggi UNESCO: anche San Martino Alfieri nella 'ventina' candidata alla "buffer zone"

La Regione Piemonte sostiene la proposta di estendere "l'area tampone" del sito Langhe-Roero e Monferrato. Coinvolti 20 comuni, 19 dei quali nell'Albese

San Martino Alfieri

C'è anche un comune astigiano, San Martino Alfieri, tra i 20 che potrebbero entrare a far parte della "buffer zone" (zona tampone) del sito UNESCO "Paesaggi Vitivinicoli di Langhe-Roero e Monferrato". La proposta di modifica della minor boundary (confine minore) è stata presentata dall'Associazione per il Patrimonio dei Paesaggi Vitivinicoli di Langhe-Roero e Monferrato e ha ottenuto il via libera del Ministero della Cultura, che l'ha inviata alla sede centrale dell'UNESCO a Parigi.

L'obiettivo è quello di ampliare l'area di protezione indiretta del sito, includendo porzioni di territorio che, pur non facendo parte della core zone (l'area di riconoscimento vera e propria), hanno forti legami con essa dal punto di vista paesaggistico, storico e culturale.


San Martino Alfieri e la sponda sinistra del Tanaro

L'inclusione di San Martino Alfieri nella proposta di ampliamento è significativa, perché rappresenta il riconoscimento del valore paesaggistico e vitivinicolo del versante del Tanaro. La proposta di ampliamento interessa, complessivamente, un'area di circa 17.000 ettari (17.448 per la precisione). Se approvata, porterebbe la "buffer zone" a sfiorare i 100.000 ettari (93.744).

Oltre a San Martino Alfieri, la proposta di ampliamento coinvolge altri 19 comuni del Roero, tutti in provincia di Cuneo: Govone, Priocca, Magliano Alfieri, Castellinaldo, Castagnito, Guarene, Piobesi d'Alba, Corneliano, Montaldo Roero, Baldissero d'Alba, Sommariva Perno, Canale, Montà, Vezza, Monteu Roero, Santo Stefano Roero e Pocapaglia. Questi comuni, sottolineano, sono tutti già coinvolti in attività legate alla conservazione e alla diffusione dei valori del sito patrimonio mondiale, e si impegnano, con una delibera, ad adeguare i propri Piani Regolatori alle linee guida UNESCO.


Le motivazioni della richiesta di ampliamento

L'ampliamento della "buffer zone" ha un duplice scopo:

  1. Maggiore Protezione: Tutelare ulteriormente una delle sei aree che compongono la "core zone" del sito UNESCO, ovvero le colline del Barbaresco, estendendo la protezione ad aree limitrofe con caratteristiche simili.
  2. Correzione di un'Anomalia: Risolvere il problema di alcune componenti del sito che, attualmente, non hanno una "zona tampone" sufficientemente ampia per garantire un'adeguata protezione delle visuali panoramiche.


Regione Piemonte: "Un'opportunità per lo Sviluppo Sostenibile"

Il presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio, e l'assessore alle Aree UNESCO, Marco Gallo, hanno espresso soddisfazione per questo importante passo avanti. "Abbiamo appena celebrato il decennale dal riconoscimento UNESCO," hanno dichiarato, "e ora il nostro impegno per la tutela e la valorizzazione delle Langhe, del Roero e del Monferrato si rafforza ulteriormente". L'ampliamento della "buffer zone", hanno aggiunto, "rappresenta un atto concreto di responsabilità verso il futuro" e "un'opportunità per promuovere uno sviluppo sostenibile e un turismo sempre più attento alla bellezza e all'autenticità delle nostre colline".

L'assessore Gallo ha inoltre sottolineato come il nuovo confine proposto includa il castello di Govone, che fa parte di un altro sito UNESCO del Piemonte, quello dedicato alle Residenze della Real Casa di Savoia, creando "una sinergia in più". Anche l'assessore al Turismo Marina Chiarelli si è espressa, indicando come: "L’ampliamento della buffer zone Unesco rappresenta un’opportunità straordinaria per il turismo del Roero e dell’intero Piemonte".

La presidente dell'Associazione per il Patrimonio dei Paesaggi Vitivinicoli di Langhe-Roero e Monferrato, Giovanna Quaglia ha dichiarato: "L’Associazione ha lavorato con Regione e con i comuni per completare il dossier, ringrazio i contributi degli assessorati coinvolti e il sostegno del presidente della Regione. Attendiamo l’esame dell’Unesco a Parigi consapevoli di vivere e lavorare in un territorio unico dove il valore di comunità si sta rafforzando grazie al lavoro condiviso per il nuovo piano di gestione".

Ora la parola passa all'UNESCO, a Parigi, che dovrà valutare la proposta e decidere se accoglierla o meno.

Redazione