Attualità - 16 marzo 2025, 15:49

Batterie, speculazione e presunti disastri: il BESS minaccia Incisa Scapaccino

La denuncia dei produttori e della minoranza: “Paesaggio distrutto, rischi di esplosioni e nessun beneficio per il territorio”

Il progetto di un nuovo impianto Battery Energy Storage System (BESS) ha allarmato alcuni degli imprenditori del settore vitivinicolo di Incisa Scapaccino.

La notizia dell’esistenza di un progetto di costruzione per un allestimento di accumulo di energia è arrivata solo per caso, motivo che ha spinto la Società “Tenuta Olim Bauda”a scrivere una lettera rivolta al sindaco di Incisa, Ettore Denicolai.

 Il testo elenca quelli che sono sembrati gravi problemi relativi all'installazione del BESS, tra cui l’impatto negativo sul turismo, sull’ambiente e sul paesaggio.

 Nello specifico, si parlerebbe di speculazione e impatto sul territorio, attraverso un potenziale sacrificio di paesaggi, agricoltura e risorse naturali.

Una situazione che, secondo “Tenuta Olim Bauda”, porterebbe alla svalutazione immobiliare, turistica e soprattutto danni sulla salute, con rischi di incendi, esplosioni e problemi causati dal campo elettromagnetico che si creerebbe.

 Dunque, a seguito di queste valutazioni, si è chiesto al sindaco di bloccare l’iter che autorizza il progetto, di informare pubblicamente i cittadini, di condurre un’accurata valutazione ambientale e che ci si opponga formalmente all'installazione, spingendo per un divieto di centrali BESS in un territorio “Buffer zone” Unesco, cioè un'area da non trattare perché adiacente a soggetti da tutelare.

 “Queste perplessità arrivate per il progetto sono di tante aziende - ha dichiarato Diana Bertolino della “Tenuta Olim Bauda” - Siamo pronti a sostenere una petizione e una raccolta firme, soprattutto perché va a gravare sul paesaggio, sulla sicurezza delle persone e pare un disincentivo turistico”.

 Questa battaglia è stata abbracciata da Emanuela Tornato, consigliera di minoranza del consiglio comunale di Incisa, che ha espresso con forza le proprie preoccupazioni in merito alla proposta di realizzazione dell’impianto sul suolo comunale.

La consigliera ha denunciato di essere venuta a conoscenza del progetto BESS "casualmente" e non attraverso una comunicazione ufficiale da parte del sindaco, sottolineando la perplessità di molti imprenditori.

 “Appena ricevuta la prima segnalazione dalla tenuta “Olim Bauda”, perché noi della minoranza eravamo all’oscuro di tutto, mi sono immediatamente attivata per capire meglio di cosa si trattasse, visto che sono nuovissimi impianti - ha dichiarato Tornato - In Piemonte sarebbe il primo, non hanno regolamentazioni urbanistiche specifiche, i dati raccolti parlano di impianti soggetti a rischi incendio ed esplosione, come è già accaduto in Germania, California, Scozia e Australia”.

 Rischi che hanno condotto Emanuela Tornato e “Tenuta Olim Bauda” ad attivarsi con una raccolta firme e inviando comunicazioni ai vari enti pubblici, con l’appoggio delle realtà vitivinicole del territorio.

“Ho parlato con Stefano Chiarlo (presidente dell’associazione Produttori del Nizza) e siamo sensibili a quello che avviene sul territorio, per la produzione e il turismo. Quindi il territorio deve essere tutelato - ha raccontato Gianni Bertolino, produttore dell'azienda vinicola “Tenuta Olim Bauda” - Ho parlato con gli enti e mi sembra che ci sia una buona mobilitazione”.

 Questo nuovo impianto, inoltre, non porterebbe alcun beneficio economico per la comunità, essendo il terreno di proprietà di privati.

 Il progetto attualmente è bloccato presso lo Sportello Unico Attività Produttive (SUAP) dell’Unione Collinare “Vigne e Vini”, in attesa di un’integrazione paesaggistica richiesta all’azienda interessata alla realizzazione dell’impianto.

 “Non vi è un riscontro positivo per noi - ha dichiarato il sindaco Denicolai - Cercheremo di bloccarli in qualsiasi maniera”.

La questione, però, riguarda l'acquisto di un terreno non pubblico e industriale da parte di un ente privato, per un'attività che non possiederebbe ancora un regolamento specifico a livello regionale.

“Anche l’Unione Collinare si unirà e tutte le Unioni faranno una lettera congiunta a Cirio per sollecitare a dettare qualche regola in più per non costruire”, ha sottolineato il sindaco di Incisa.

 Nel frattempo, chiunque fosse interessato potrà prendere parte alla raccolta firme, contattando Emanuela Tornato e Diana Bertolino.