Pubblichiamo una lettera di Patrizio Onori, attivista LGBTQI+, dove esprime il suo rammarico per la decisione di non partecipare alle manifestazioni di piazza previste a sostegno dell’Europa.
Pur avendo partecipato con passione alla mobilitazione spontanea del 2 marzo, in solidarietà con l’Ucraina e per spingere verso una vera unione politica e sociale europea, oggi percepisce la piazza come un tentativo di tenere insieme idee e punti di vista antitetici, rischiando di perpetuare le divisioni che hanno finora impedito una reale integrazione europea.
Con questa riflessione, Onori ribadisce il suo sostegno a un’Europa coesa, capace di affrontare le sfide future, e propone una serie di azioni concrete per costruire un’Unione Europea forte, pacifica e giusta.
Non parteciperò alle manifestazioni di piazza previste per oggi a sostegno dell’Europa.
La cosa mi rammarica moltissimo. Avrei voluto farlo ma dopo tutto quello che ho sentito in questi ultimi giorni (e anche tutto il suo contrario) mi è passata decisamente la voglia.
E dire che ho partecipato con passione alla
discesa in piazza del 2/03, una discesa spontanea e genuina in risposta di ciò che abbiamo visto accadere il 28/02 nella stanza ovale. Piazze che si sono riunite solo ed esclusivamente sotto la bandiera europea, per mostrare la dovuta e necessaria solidarietà al popolo Ucraino e spingere gli Stati Europei ad una vera unione politica e sociale.
La piazza di oggi mi appare invece come la volontà di tenere insieme idee e punti di vista tra loro in completa antitesi.
Proprio l’atteggiamento che sino ad ora ha tenuto divisi e chiusi in sé stessi gli Stati che formano l’Unione Europea impedendone una vera integrazione.
Ma allora che senso ha? Che senso ha dividerci in discussioni stucchevoli, radical chic e senza senso su chi è più pacifista dell’altro o chi è più guerrafondaio?
Io mi considero una persona che ama visceralmente la pace, nel senso più autentico del termine. Ma vivo nel mondo, consapevole di cosa sta capitando intorno a me a livello nazionale ed internazionale.
Proprio per questo sostengo senza dubbio la costruzione di un’Unione Europea coesa che sappia parlare al mondo con una voce unica.
Un’Unione Europea pronta a fronteggiare le sfide, anche quelle di difesa militare, che il
futuro, molto prossimo, ci porrá dinnanzi.
Un paio di settimane fa ho appeso al balcone la bandiera della UE e la bandiera dell’Ucraina.
Nel farlo ho dichiarato le mie posizioni da cittadino italiano ed europeo. Le voglio ribadire qui, con la speranza che il popolo e le istituzioni europee sappiano trasformare questo momento di disordine internazionale in un modo per far sentire le loro voci e diventare il punto di riferimento mondiale per la pace e la stabilità. Mi sembra l’unico modo possibile per partecipare in modo corretto a questa giornata di “confusa” mobilitazione:
- [ ] procedere velocemente alla costruzione degli Stati Uniti d’Europa.
- [ ] Procedere speditamente all’organizzazione di una difesa comune europea efficiente ed efficace quale strumento di deterrenza per il mantenimento della pace. Se non si riesce dentro la UE, si faccia con i Paesi che ci stanno.
- [ ] Allargare la platea degli Stati europei detentori di testate nucleari proprietarie.
- [ ] Coprire le eventuali spese aggiuntive della riorganizzazione militare anche con i fondi russi congelati in europa dopo l’invasione e con tassazione patrimoniale dei super ricchi
- [ ] Ribadire con assoluta risolutezza il sostegno economico e militare al popolo ucraino sino al momento in cui si potrà ottenere una pace giusta e duratura.
- [ ] Sostenere la pianificazione di un progetto di pace europeo (eventualmente che preveda anche l’invio) per arrivare nel più breve tempo possibile alla fine della guerra mossa dalla Russia sull’Ucraina
- [ ] Continuare a condannare senza dubbi o esitazioni l’invasione della Russia ai danni dell’Ucraina.
- [ ] Condannare senza dubbi o esitazioni l’atteggiamento dell’Amministrazione Trump nei confronti del popolo ucraino e del Presidente democraticamente eletto Zelensky.
- [ ] Proteggere con ogni mezzo la democrazia liberale su cui si fonda l’Unione Europea.
- [ ] Proteggere con ogni mezzo lo Stato di diritto, la libertà, i diritti civili e sociali e l’autodeterminazione dei popoli.
Patrizio Onori
Attivista lgbtqi+