Attualità | 12 marzo 2025, 11:24

Moasca chiede i nomi degli assistiti, ma il Cisa nega per privacy

Il sindaco Ghignone si appella al prefetto per ottenere i dati, mentre il consorzio ribadisce il rispetto della normativa sulla protezione delle informazioni

La sede del Cisa

La sede del Cisa

Nelle scorse settimane, il Comune di Moasca, tramite il proprio sindaco Andrea Ghignone, ha richiesto al Cisa Asti Sud, consorzio che gestisce le prestazioni socioassistenziali, di poter ricevere i nominativi degli assistiti al fine di poter effettuare controlli e valutazioni qualitative del servizio. Un’azione ritenuta importante dal primo cittadino per garantire un servizio migliore a tutti i cittadini.

A tal proposito, il sindaco ha dichiarato: “Io non voglio sapere le patologie, però i nomi dei miei assistiti, anche perché il Cisa gestisce un servizio con fondi dei comuni, quindi anche con fondi del Comune di Moasca, e vorrei capire quali erano i soggetti residenti che sono stati assistiti e che tipo di prestazione hanno avuto”.

 La richiesta, però, andrebbe a ledere il principio di privacy, ha risposto il Cisa, tramite il direttore Giuseppe Occhiogrosso e il presidente Matteo Massimelli.

 Un punto incomprensibile per Andrea Ghignone, che ha deciso di rivolgersi al prefetto per poter ricevere i nominativi richiesti, che, secondo quanto dichiarato, “per motivi di privacy addirittura il presidente dice che loro non sono a conoscenza dei dati richiesti, per ottenerli dovrei fare la richiesta agli uffici. A oggi quei dati non sono stati forniti né al Consiglio di amministrazione né ai comuni aderenti, nessuno è a conoscenza degli assistiti”.

 In attesa di una risposta da parte del prefetto, il sindaco di Moasca ha spiegato che la richiesta di un incontro è stata fatta per coordinare una prima fase, se sarà possibile, prima di avanzare eventuali ricorsi alla Commissione nazionale per l’accesso ai documenti e, eventualmente, anche al Consiglio di Finanza di Roma.

“Il ricorso alla Commissione non ha costi, ma eventuali ricorsi al TAR li hanno, quando questi dati dovrebbero essere comunque comunicati, non dico pubblicamente, ma agli amministratori locali. Mi sembra anche assurdo nell'ottica dell'efficienza dell'amministrazione andare a fare un ricorso al TAR, a spendere dei soldi, per sapere chi sono i nomi”.

I nominativi li conoscono solo gli operatori

 Il presidente del consorzio, Matteo Massimelli, dall’altra parte, ha dichiarato che la risposta inoltrata al Comune di Moasca è stata frutto di un’attenta valutazione, eseguita con l’aiuto del responsabile della protezione dei dati, l’avvocato Michele Gorga, ribadendo che il Cisa non può “fornire i nominativi degli utenti che sono seguiti dal Consorzio perché tutelati dalla privacy. Questi nominativi sono a conoscenza esclusiva del personale che realmente ci lavora accanto”, motivo per cui non sono conosciuti né dal presidente né dal consiglio d’amministrazione.

 “Il controllo che il Comune di Mosca può fare sull'operato del consorzio è qualitativo, nel senso che sa quanti sono gli utenti seguiti e nel caso in cui il Comune avesse necessità di segnalare casistiche o problematiche particolari, può farlo tranquillamente perché i nostri operatori interverranno immediatamente - ha sottolineato Massimelli - Purtroppo sulla valutazione reale di quanto il consorzio lavori, ci sono delle commissioni ad hoc nominate dall'ASL, piuttosto che dalla Regione, per valutare l'operato, soprattutto per il fatto che il consorzio lavora con fondi che arrivano principalmente dalla Regione".

 Inoltre, viene ribadito che, qualora un’autorità superiore al DPO (Data Protection Officer) trovasse un errore di valutazione, il Cisa sarà obbligato a dare i nominativi al Comune di Moasca, nel rispetto della normativa; tuttavia, il presidente Massimelli ha affermato che, fino a oggi, chi lavora con loro per la tutela della privacy non ha riscontrato errori nell’operato del consorzio.

Francesco Rosso

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Viviamo in un posto bellissimo

Davide Palazzetti

Chi sono in tre righe? Ci si prova.
Partiamo dal personale: marito innamorato e padre fortunato. Tergiversando poi su info tipiche da curriculum, amo il nostro territorio. Lo vivo come nostro anche se vi arrivo da Genova nel 2003. Mi occupo di marketing territoriale e promozione turistica con la piacevole consapevolezza di quanta bellezza ci circondi. Racconto un posto bellissimo, qui e su alcuni miei gruppi Facebook, nella certezza che una delle poche vie di riscatto dell’Astigiano sia riempirlo di turisti.

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