/ Cultura e tempo libero

Cultura e tempo libero | 11 marzo 2025, 09:58

"Gioco pericoloso": il ritorno al cinema di Lucio Pellegrini tra tensione e creatività

Il regista astigiano racconta il suo nuovo thriller psicologico in uscita il 13 marzo

Un'immagine tratta dal film

Un'immagine tratta dal film

Il 13 marzo segna l'uscita nelle sale italiane di "Gioco pericoloso", il nuovo thriller psicologico diretto da Lucio Pellegrini. Il film racconta la storia di Giada, una talentuosa ballerina interpretata da Elodie, legata sentimentalmente a Carlo, uno scrittore in crisi creativa interpretato da Adriano Giannini. La loro relazione viene messa alla prova dall'arrivo di Peter Drago, un giovane artista interpretato da Eduardo Scarpetta, il cui ingresso nella loro vita riporta a galla segreti nascosti. Completano il cast Elena Lietti, Tea Falco e Iaia Forte.

Abbiamo parlato con il regista astigiano per scoprire cosa si cela dietro questa storia e le sfide di portare un genere poco battuto in Italia sul grande schermo.

Lucio, partiamo dal cuore del film: di cosa parla Gioco Pericoloso?
 

È un thriller psicologico costruito su tre personaggi. Il protagonista è uno scrittore in crisi creativa, che ha una relazione stabile con una ballerina più giovane. L’equilibrio della coppia viene stravolto dall’arrivo di un terzo elemento, un uomo legato al passato di lei, che riemerge con segreti e ricatti. Questa dinamica genera tensione, ma al tempo stesso permette ai protagonisti di esplorare nuove forme di creatività e di riscoprire se stessi. La domanda che ci siamo posti è: fino a che punto si è disposti a giocare con il pericolo per sentirsi vivi e creativi?

Arrivi da un'esperienza importante con la serie Il Miracolo. Quanto ha influito nel tuo approccio a questo nuovo progetto?
 

Il Miracolo è stata un'esperienza fondamentale. Lavorare con un tono e una tematica così particolari mi ha spinto a esplorare nuove strade narrative. Mi piace muovermi tra generi diversi, ma sempre con un occhio attento alla profondità dei personaggi. Con Gioco Pericoloso ho voluto riprendere alcune di quelle atmosfere sospese e cariche di tensione.

In Italia il thriller psicologico è un genere poco praticato. Quanto è stato difficile portare avanti un progetto del genere?


Moltissimo. In Italia il cinema si concentra su pochi generi consolidati: la commedia, il dramma sociale o il neorealismo. Il thriller psicologico è meno battuto, sia per tradizione che per difficoltà di finanziamento. Trovare il giusto assetto produttivo ha richiesto tempo, ma credo che il pubblico sia curioso di vedere qualcosa di diverso, lontano dai soliti schemi.

Un altro tema centrale del film è il mondo dell'arte contemporanea, un soggetto insolito per il cinema italiano.
 

Sì, l’arte moderna è una delle chiavi di lettura del film. Uno dei personaggi cerca di reinventarsi come artista, affrontando il dilemma tra essere e apparire, tra creatività autentica e necessità di vendersi. L’arte contemporanea è un mondo complesso, dove il confine tra genialità e marketing è sempre più labile. Ho cercato di raccontarlo attraverso gli occhi di chi cerca il proprio spazio in un sistema a volte impietoso.

Nel cast troviamo Elodie, tra le sue prime esperienze da protagonista. Com'è stato lavorare con lei?
 

Elodie si è messa in gioco con grande serietà. Nonostante la poca esperienza nel cinema, ha compensato con impegno e una naturale propensione alla recitazione. Ha saputo calarsi nel ruolo con grande intensità, dimostrando che, con il giusto lavoro, può avere un futuro anche in questo ambito.

E ora, su cosa stai lavorando?


Sto valutando nuove idee, sempre cercando di restare in un territorio narrativo originale. Nulla di definito, ma mi piacerebbe continuare su questa strada, esplorando storie che si distaccano dai soliti canoni italiani.

Alessandro Franco

TI RICORDI COSA È SUCCESSO L’ANNO SCORSO A MARZO?
Ascolta il podcast con le notizie da non dimenticare

Ascolta "Un anno di notizie da non dimenticare 2024" su Spreaker.
Prima Pagina|Archivio|Redazione|Invia un Comunicato Stampa|Pubblicità|Scrivi al Direttore|Premium