Una vita lunga un secolo, intessuta di lavoro nei campi, dedizione alla famiglia e una tempra d'acciaio. Ida Croce, nata il 2 marzo 1925 a Monastero Bormida, ha tagliato il traguardo dei 100 anni, diventando un simbolo della longevità e della storia del piccolo comune dell'Astigiano.
Ida, entrata di diritto nel novero dei "Patriarchi dell'Astigiano", ha trascorso tutta la sua esistenza nel paese natale. Dopo il matrimonio con un compaesano, si è dedicata anima e corpo alla famiglia, crescendo due figli, un maschio e una femmina, e occupandosi dell'azienda agricola familiare. I più anziani del paese hanno ricordi della loro gioventù di quando la vedevano condurre al pascolo mucche e capre, testimonianza di una vita di duro lavoro e sacrifici.
Un evento tragico ha segnato profondamente la sua giovinezza: la perdita del fratello, scomparso prematuramente a soli 26 anni. Un dolore che Ida ha portato con sé, ma che non ha scalfito la sua forza d'animo e la sua determinazione.
Nonostante l'età, Ida mantiene una vitalità sorprendente. Ospite della casa famiglia di Mombaldone, è completamente autonoma, ama leggere, scrivere e non disdegna l'uso del cellulare, dimostrando una curiosità e un'apertura mentale non comuni. Si è ripresa pienamente da una brutta caduta. Apprezza la buona cucina.
In occasione del suo centesimo compleanno, Ida ha ricevuto la visita del consigliere delegato e sindaco di Monastero Bormida, Gigi Gallareto, e del consigliere comunale Gianfranco Cagno, che le hanno consegnato una pergamena di "Patriarca dell'Astigiano", firmata dal presidente della Provincia di Asti, Maurizio Rasero. Alla festa hanno partecipato anche i figli di Ida, orgogliosi testimoni di questo importante traguardo.