L’apprensione per le condizioni di salute di Papa Francesco è grande in tutto il mondo, e anche ad Asti e nei territori circostanti i fedeli seguono con attenzione e preoccupazione gli aggiornamenti. Il Pontefice, infatti, ha sempre mantenuto un forte legame con la terra d’origine della sua famiglia e lo ha dimostrato in modo evidente nel novembre 2022, quando ha visitato Asti per incontrare i suoi parenti e celebrare una messa con la comunità locale.
La voce del Papa dopo giorni di silenzio
Dopo oltre 20 giorni di ricovero al Policlinico Gemelli di Roma per una polmonite bilaterale, ieri sera Papa Francesco ha parlato per la prima volta attraverso un audio trasmesso durante il rosario in Piazza San Pietro. Una registrazione breve, ma carica di significato e di emozione, in cui il Santo Padre, con voce affaticata, ha ringraziato i fedeli per la vicinanza: "Ringrazio di cuore per le vostre preghiere per la mia salute dalla Piazza, vi accompagno da qui. Che Dio vi benedica e che la Vergine vi custodisca. Grazie", ha detto in spagnolo.
Le sue parole, pur esprimendo gratitudine, hanno evidenziato la fatica nel parlare, un segnale che non ha lasciato indifferenti coloro che lo hanno ascoltato. L’uscita di questo audio ha assunto una valenza particolare, poiché è la prima testimonianza diretta del Papa dopo settimane di incertezze e bollettini medici sempre più sporadici.
Un quadro clinico ancora preoccupante
Le informazioni fornite dall’equipe medica parlano di una situazione stazionaria: le condizioni del Pontefice non sono peggiorate, ma neppure migliorate in modo significativo. L’ossigenoterapia ad alti flussi continua a essere necessaria per sostenere i suoi polmoni affaticati. Secondo il professor Massimo Pistolesi, pneumologo e già direttore dell’Area Dipartimentale Toracica presso l’Azienda Ospedaliera Universitaria Careggi di Firenze, che ha rilasciato un'intervista al quotidiano online Open, la voce del Papa riflette un forte affanno respiratorio. Questo quadro clinico potrebbe essere legato non solo alle difficoltà polmonari, ma anche a problemi di deglutizione che aumentano il rischio di crisi respiratorie e infezioni.
L’uso prolungato del cortisone, osserva ancora Pistolesi, potrebbe aver determinato una riduzione della forza muscolare e della capacità di respirazione autonoma, complicando ulteriormente la ripresa del Pontefice. Per questi motivi, pur in una fase di apparente stabilità, la prognosi resta riservata.
La vicinanza degli astigiani
Nell'Astigiano l'aggiornamento sulle condizioni del Papa hanno suscitato grande partecipazione emotiva poiché, come già accennato, molti fedeli ricordano con affetto la sua visita del 2022 e il suo forte legame con il territorio. Le sue parole, seppur sofferenti, sono state accolte come un segno di speranza, ma anche con la consapevolezza della fragilità del momento.
Mentre si attende il prossimo bollettino medico ufficiale, previsto nella giornata di domani, le preghiere per Papa Francesco continuano a risuonare nelle chiese, a testimonianza di un affetto profondo che va oltre i confini geografici e che si fa ancora più intenso in questi giorni di incertezza.