/ Sanità

Sanità | 28 febbraio 2025, 15:47

Sanità, al Cardinal Massaia mancano circa 70 medici. Il direttore generale Gorgoni: "I gettonisti offrono 131 turni al mese e rappresentano solo il 3%" [INTERVISTA]

"Il Valle Belbo deve diventare realtà". Consegna dei cantieri prevista per fine 2026. A breve i lavori nella ex Maternità, bloccati per la presenza dell'amianto

Il direttore generale Asl Giovanni Gorgoni

Il direttore generale Asl Giovanni Gorgoni

Ieri pomeriggio, a Torino, si è riunito l’Osservatorio sul personale sanitario con la dirigenza medica per presentare i dati aggiornati sulle assunzioni nel 2024 al quale ha partecipato anche il direttore generale Asl At, Giovanni Gorgoni.

“Dal 2023 abbiamo assunto l’impegno di incrementare di 2 mila unità il personale sanitario della nostra Regione, al netto del turn over. In base ai dati di dicembre 2024, l’aggiornamento indica che, rispetto a quando abbiamo iniziato, nella sanità piemontese lavorano 1.455 unità di personale in più, di cui 342 medici e 1.113 personale del comparto. Questo risultato ci permette di avvicinarci all’obiettivo dei 2 mila entro il primo semestre del 2025 e conferma lo sforzo del Piemonte, che nel 2024 ha incrementato la percentuale di spesa sul personale sanitario del 4,5% rispetto alla media nazionale del 3,2%. Un investimento che ammonta a 2,4 miliardi nel 2024 rispetto ai 2,3 miliardi del 2023, come certificato dal Mef per i primi nove mesi del 2024”, hanno dichiarato il presidente Alberto Cirio e l’assessore alla sanità Federico Riboldi.

Un incontro durante il quale si è discusso anche l’utilizzo dei medici a chiamata, i cosiddetti “gettonisti” ed è stata ribadita l’intenzione di trovare soluzioni alternative e invertire questa tendenza: “Siamo consapevoli della necessità di garantire la continuità dei servizi sanitari e, tra lasciare scoperta una prestazione, spesso legata all’emergenza, e far ricorso all’esternalizzazione, la priorità rimane l’assistenza ai cittadini”.

Focus sull'Astigiano. Mancano circa 70 medici al Cardinal Massaia

Per l’occasione abbiamo fatto un punto con Giovanni Gorgoni, direttore generale Asl di Asti da inizio anno. "Il dato più importante - rimarca - è il superamento dei livelli di personale che c'erano nel 2019, quindi pre Covid. In un anno, al 2023-2024, è aumentato di quasi 1.500 unità in un anno, 1.455 al netto del turnover”.

Ad Asti però i medici erano 390 nel 2019, scesi a 319 nel 2024. Un settantina in meno, argomento che scivola verso i gettonisti, uno degli argomenti dell’Osservatorio.

“Io la questione gettonisti la guarderei dall’altro lato – spiega Gorgoni - intanto il personale dell'Asl, se confrontiamo il 2024 con il 2019, è cresciuto. Siamo passati da 2.145 dipendenti nel 2019, a 2.332”.

Un incremento del 9% che però, si scontra con la carenza dei medici, diminuiti del 18%.

“È la situazione di un'azienda che, pur nell'aumento complessivo di dipendenti, è diminuita come personale medico, ma è riuscita a crescere come personale infermieristico sulle altre unità. In questo si inserisce il tema dei gettonisti. Complessivamente, tenendo conto degli standard Agenas che sono usciti dopo la pandemia, un’ azienda come la nostra, per il tipo di servizio, per il tipo di medici, dovrebbe avere 373 medici. I gettonisti, complessivamente, ad oggi nel 2025, offrono complessivamente 131 turni al mese che corrispondono a 1572 ore al mese. Corrispondono a nove medici e mezzo. Questi nove medici e mezzo rispetto a tutti i medici in servizio, rappresentano solo il 3% ".

Un concetto che Gorgoni tiene a spiegare meglio, ribadendo che la diminuzione dei medici è avvenuta nonostante i concorsi fatti.I gettonisti sono una risorsa che noi utilizziamo per l'emergenza: Anestesia, Pronto soccorso e pronto soccorso pediatrico. E dal 2025 abbiamo cominciato anche con i radiologi. Quindi è un 3% in termini di unità di tutta la forza complessiva”.

L'ospedale Valle Belbo "Si DEVE fare". Nel 2026 consegna di una parte dell'ex Maternità

Il 22 febbraio intanto si è iniziato con l’allungamento delle prestazioni, per abbattere le liste di attesa. “Un esperimento – rimarca il dg – vediamo se funzionerà. Alcune prestazioni sono fatte al sabato, altre come gastroenterologia un paio di domeniche al mese, altre in ora serale”.

E sull’'ospedale della Valle Belbo non ha dubbi: “Deve diventare realtà. Ci sono una quantità di milioni di euro di denaro pubblico investito per realizzare una struttura. Va concluso, va attivato, perché oggettivamente, per come è fatta la provincia stretta e lunga, con aree lontane dal Massaia, con il Valle Belbo, si ha la possibilità di far lavorare uno come hub, quindi come centrale di regia in Massaia, e l'altro come spoke . La consegna dei cantieri è prevista per fine 2026, ci sono fino a tre mesi per i collaudi”.

I lavori all’ex Maternità di Asti dovrebbero essere sbloccati, ma solo in una parte. Ottenuti i fondi del Pnrr sono emerse spese non previste. All’interno infatti è stato trovato amianto che, per essere smaltito ha costi elevatissimi. “Dai nuovi fondi di sviluppo e coesione – chiarisce Gorgoni – abbiamo ottenuto altri 3 milioni. Quindi adesso abbiamo i 6 milioni che servono per partire dal cantiere. Dovremmo partire a metà di marzo, con lo smaltimento dell'amianto, consegna cantieri ad agosto 2026 e, con i collaudi, partenza entro fine anno. La struttura ospiterà la Centrale operativa territoriale, la Casa della comunità, l'ospedale di comunità, altri servizi. Il mio sogno è trovare i soldi per l'altra metà in maniera tale da mettere anche il servizio vaccinazioni, quelli di via Baracca, il servizio Dipendenze, i servizi di struttura”.

Betty Martinelli

TI RICORDI COSA È SUCCESSO L’ANNO SCORSO A MARZO?
Ascolta il podcast con le notizie da non dimenticare

Ascolta "Un anno di notizie da non dimenticare 2024" su Spreaker.
Prima Pagina|Archivio|Redazione|Invia un Comunicato Stampa|Pubblicità|Scrivi al Direttore|Premium