Il Centro Italiano Femminile, che si impegna da 80 anni nel sociale, riflette, si muove, chiede aiuto, sollecita, sensibilizza, sostiene, agisce anche se non conosce, a priori, quale sarà l’esito finale… questo è il modo per non tradire il suo compito.
Il Consiglio Comunale del CIF Asti del 19 febbraio ultimo scorso, presieduto da Paola Rizzotti - presenti la docente Greca Rovero Lucotti e molte Insegnanti, Renza Binello (presidente del CIF regionale del Piemonte) e Giovanna Cristina Gado (componente della Consulta Femminile regionale del Piemonte) - ha trattato la preoccupante tematica di portata sociale, educativa e familiare, sempre più crescente e devastante della solitudine, del malessere e della fragilità dei giovani e delle giovani e del loro bisogno di ascolto e di aiuto che si manifestano troppo spesso con la violenza del bullismo e con atti di violenza estrema.
Le donne del CIF Asti, consapevoli che vi è una responsabilità sociale enorme in ciò che si fa arrivare alle orecchie ed al cuore dei nostri giovani e delle nostre giovani, sentono la loro inquietudine come un campanello d’allarme che suona incessantemente fino a che non lo si ascolta e non se ne presta l’attenta peculiare e tempestiva azione di intervento ai diversi livelli e di cura.
Si rivolgono, quindi, alle Istituzioni tutte per sostenerne ogni rispettiva concreta azione di attenzione, di ascolto, di prevenzione, di contrasto e di intervento alla crescente gravità e diffusione del fenomeno .
Riconoscendone il fattivo impegno educativo e didattico - formativo lungo di anni - messo in campo , tra gli altri, dall' IIS Vittorio Alfieri - scuola polo contro il bullismo, diretto da Maria Stella Perrone - sostengono in particolare dirigenti e docenti delle istituzioni scolastiche astigiane:
- nella contingente necessità di far fronte anche alla crescente gravità della situazione e dei correlati casi di violenza, pur non trascurando il tempo che richiedono i lavori di scuola e non ultimo quello di portare a termine il programma dell’anno.
- certe, che la Scuola possa rappresentare una delle principali, se non l’unica, opportunità per rendere consapevoli i nostri ragazzi e le nostre ragazze dei loro comportamenti. Tenuto conto che si trovano, spesso, in ambienti sempre più competitivi e gli sbagli non sono sempre accolti come possibilità di crescita.
- convinte che la Scuola sia sempre più momento essenziale di riflessione sulla vita