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Cultura e tempo libero | 25 febbraio 2025, 11:20

Il Codex Purpureus Rossanensis: un tesoro bizantino che sarà svelato ad Asti

Venerdì 14 marzo alla biblioteca del seminario vescovile la presentazione del prezioso evangelario miniato, Patrimonio Unesco, con una nuova datazione grazie agli studi della dottoressa achiropita Tina Morello

Un particolare del codex che rappresenta la resurezione di Lazzaro

Un particolare del codex che rappresenta la resurezione di Lazzaro

Un viaggio nel tempo attraverso uno dei più antichi e preziosi manoscritti della cristianità. Venerdì 14 marzo, alle 17:30, alla biblioteca del Seminario Vescovile di Asti, sarà presentato il Codex Purpureus Rossanensis, un capolavoro della letteratura evangelica mondiale. L’evento, organizzato dall’Associazione Culturale La Città del Sole, dalla Biblioteca del Seminario Vescovile di Asti e dalla Gazzetta d’Asti, vedrà la partecipazione del vescovo Marco Prastaro e della  Achiropita Tina Morello, studiosa di fama internazionale e autrice di una nuova, rivoluzionaria datazione del manoscritto.

Il Codex Purpureus Rossanensis, realizzato ad Antiochia di Siria nel 527 d.C., è uno degli evangelari miniati più antichi al mondo. Scritto su pergamene di colore porpora con inchiostri d’oro e d’argento, il manoscritto contiene i Vangeli di Matteo e Marco in greco bizantino. La sua particolarità risiede non solo nella rarità del supporto e dei materiali utilizzati, ma anche nel suo straordinario apparato iconografico. Le miniature, infatti, rappresentano alcune delle più antiche raffigurazioni della vita di Cristo, realizzate con pigmenti pregiati come oro, lapislazzuli e lacca di sambuco.

Tina Morello, originaria di Rossano Calabro (CS), dove il Codex è conservato da secoli, ha dedicato anni di studio a questo tesoro bizantino. Nel suo recente lavoro, “Codex Purpureus Rossanensis. La sua datazione” (2023), fornirà una precisa collocazione temporale del manoscritto, analizzando nel dettaglio sia le miniature che il testo. "Non si tratta solo di un’opera d’arte, ma di un documento storico e teologico di inestimabile valore", ha anticipato la studiosa.

Il Codex, dichiarato Patrimonio Universale dell’Umanità dall’UNESCO nel 2015, è un esempio unico di come arte, fede e storia si intreccino in un unico capolavoro. Le sue 376 pagine, ricche di oltre duecento figure tra Cristo, Profeti, Apostoli e scene narrative, offrono una visione quasi cinematografica della vita di Gesù, con espressioni e dettagli che trasmettono emozioni intense: dalla gioia al dolore, dalla meraviglia alla sofferenza.

L’evento di Asti rappresenterà un’occasione unica per avvicinarsi a questo tesoro, grazie anche alla competenza e alla passione della Dott.ssa Morello, laureata in Storia dell’Arte e Scienze Storiche, nonché docente, archivista e membro di prestigiose istituzioni culturali italiane.

Un appuntamento che confermerà come il Codex Purpureus Rossanensis non sia solo un patrimonio della Calabria o dell’Italia, ma dell’intera umanità, capace di affascinare e ispirare ancora oggi, dopo quasi 1500 anni dalla sua creazione.

Redazione

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